2023 meno brillante per trafilerie acciaio. Filiera vale 4 mld

Ma nel 2024 la situazione dovrebbe migliorare

acciao

Nel triennio 2020/22, le trafilerie nazionali hanno ottenuto ottimi risultati: l’incidenza dell’Ebitda e del valore aggiunto sul fatturato è migliorata; la redditività del capitale investito (ROA) è cresciuta; è diminuito il livello di rischiosità (differenza tra la redditività del capitale finanziario investito e il costo medio dei debiti finanziari). Tali risultati, però, difficilmente potranno ripetersi nei prossimi anni, perché il contesto economico è meno favorevole a causa dell’incertezza causata dai cambiamenti nelle relazioni internazionali e dal rallentamento dell’economia e del commercio mondiale. Questo, in sintesi, è ciò che è emerso dall’analisi che siderweb–La community dell’acciaio ha effettuato su questo comparto della filiera siderurgica nazionale, basandosi sui numeri contenuti in Bilanci d’acciaio 2023.

A Lecco è stata presentata l’analisi incentrata sul comparto della trafilatura con il convegno “Trafilando nell’incertezza”, organizzato da siderweb in collaborazione con la Camera di Commercio di Como-Lecco e sponsorizzato da BPER Banca, Regesta, Coface, SAS Engineering and Planning e Caleotto.

“Lecco è il cuore di un distretto e di una filiera fondamentali per il tessuto industriale del nostro Paese. E l’acciaio è la materia prima di un’industria italiana che è il motore di un’economia solida, duratura e sostenibile. Se il 2021 e il 2022 hanno visto la siderurgia ottenere risultati molto positivi, non dimentichiamo che nell’immediato futuro sarà molto difficile replicare tali performance, in un contesto economico e geopolitico molto incerto. Per queste ragioni, per continuare a essere punto di riferimento per gli operatori siderurgici nazionali, siderweb intende offrire nuovi contenuti e nuovi servizi, attrattivi e utili anche per i settori a valle della filiera. Stiamo immaginando una community più larga, condividendo informazioni e momenti di confronto”, ha dichiarato Paolo Morandi, amministratore delegato di siderweb. Nel 2022, lo dice lo studio Bilanci d’acciaio 2023, la filiera siderurgica della provincia di Lecco ha fatturato 3,87 miliardi di euro, in aumento del 17,82% rispetto al 2021. Il risultato netto lo scorso anno è stato di 265,27 milioni di euro, contro i 148,76 milioni del 2021 (+78,32%)

Nel 2023 si prevede “una riduzione della produzione in quasi tutti i cluster utilizzatori di prodotti trafilati, a eccezione della Fabbricazione di autoveicoli e altri mezzi di trasporto. Anche il fatturato è atteso in calo sia per la riduzione delle vendite in quantità sia per la diminuzione dei prezzi rispetto al 2022 – ha spiegato Gianfranco Tosini, dell’Ufficio Studi siderweb -. Di conseguenza, pure la marginalità subirà un calo a causa della contrazione del markup e dell’aumento dell’incidenza dei costi fissi. Tutto questo provocherà una contrazione della liquidità, il cui fabbisogno diminuirà per la minore necessità di finanziamento del capitale circolante. Infine, peggiorerà il livello di sostenibilità del debito a causa della riduzione del differenziale fra la redditività del capitale finanziario investito e dell’aumento del costo medio dei debiti finanziari rispetto al 2022″. Nel 2024 “la situazione migliorerà – ha continuato Tosini – grazie all’aumento della produzione e del fatturato (che con molta probabilità resteranno sotto i livelli del 2022), a una modesta crescita della redditività e della liquidità, alla stabilizzazione del livello di indebitamento e alla riduzione degli oneri finanziari sull’ebitda conseguente ad un inizio di diminuzione dei tassi di interesse”. 

Nei primi 8 mesi del 2023, l’indice della produzione delle trafilerie italiane (elaborazione siderweb su dati Istat) è stato pari a 100,6, contro i 120,8 del 2022 e i 109,9 del 2021. Si tratta di un calo del 16,7% rispetto allo stesso periodo del 2022 e dell’8,5% rispetto allo stesso periodo del 2021. “Una situazione difficile – ha commentato il responsabile dell’Ufficio Studi siderweb, Stefano Ferrari -, che è precipitata soprattutto a luglio-agosto, con tassi di attività molto bassi rispetto all’anno precedente”. Venendo al commercio estero, la vergella (materia prima delle trafilerie) ha visto a gennaio-luglio 2023 un calo annuale del 25% dell’import e una crescita del 3% delle esportazioni, per un surplus dell’export di circa 400mila tonnellate nel 2023, contro le 172mila del 2022. Quanto al principale prodotto finito delle trafilerie, il filo trafilato, nei primi 7 mesi del 2023 l’import è calato del 5% e l’export del 14%, per un surplus commerciale che scende da 491mila tonnellate nel 2022 a 410mila tonnellate. Infine, ha ricordato Ferrari, la domanda di acciaio in Italia è prevista in calo del 7,2% nel 2023, con un consumo di circa 23,3 milioni di tonnellate. Dovrebbe tornare il segno più nel 2024: +4,8% con 24,4 milioni di tonnellate.