Il produttore svedese di pompe di calore Nibe ha annunciato il taglio di 340 posti di lavoro in Svezia e di “un numero equivalente” nel resto d’Europa a causa del rallentamento del mercato edilizio. “L’inizio del 2024 ha confermato una domanda molto più debole nel mercato europeo delle pompe di calore”, indica il gruppo in un comunicato. La decisione di tagliare posti di lavoro “è divenuta necessaria a causa delle difficili condizioni del mercato”, aggiunge l’azienda. I posti di lavoro interessati sono circa 340 in Svezia, mentre inizieranno le trattative per tagliare “un numero equivalente di posizioni” nel resto d’Europa. A febbraio, Nibe aveva annunciato l’intenzione di tagliare circa 500 posti di lavoro su un organico totale di quasi 20.000 persone. “Il considerevole aumento dei tassi di interesse in tutto il mondo ha portato a un forte calo nella costruzione di nuove case”, ha spiegato l’azienda. In Svezia, ad esempio, la produzione di nuove abitazioni ha raggiunto il livello più basso dalla crisi bancaria dei primi anni ’90, ha aggiunto il gruppo.
Nibe ha anche indicato che i distributori di pompe di calore stanno riducendo le loro scorte, che erano “diventate troppo alte rispetto alla domanda effettiva dei clienti”, e che questo adeguamento potrebbe continuare fino alla fine dell’anno.
Le pompe di calore sono una delle soluzioni tecnologiche raccomandate dall’Agenzia internazionale dell’energia per frenare il cambiamento climatico, dato che il riscaldamento genera attualmente circa 4 miliardi di tonnellate di CO2, pari a circa l’8% delle emissioni globali.