Entro la prima metà del 2022, l’economia italiana potrebbe recuperare i livelli del 2019, con una crescita stimata al 5,9%. E’ quanto prevede l’Ocse nell’Economic Survey sull’Italia, presentato oggi a Roma. Secondo il segretario generale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico , Mathias Cormann, l’obiettivo del nostro Paese deve essere quello di una crescita “più forte e sostenibile” nel tempo, continuando a fornire “sostegno fiscale, sempre più mirato, fino a quando la ripresa non sarà consolidata nei settori economico e occupazionale”.
Per l’ente parigino, nel 2021 il debito pubblico salirà quasi al 160% del Pil e, contestualmente, l’invecchiamento della popolazione metterà “sotto pressione” le finanze pubbliche. Anche per queste ragioni, è necessario “annunciare in anticipo un piano fiscale di medio periodo, da attuare una volta che la ripresa sarà consolidata, al fine di ridurre il rapporto tra debito pubblico e Pil, tenendo conto degli effetti dell’invecchiamento demografico”.
Tuttavia, “rispetto ad altre grandi economie – si legge nel documento dell’Ocse – in Italia la ripresa continuerà a ritardare, con un Pil che recupererà i livelli del 2019 solo nel primo semestre del 2022. Si prevede altresì un aumento dei consumi allorché le famiglie saranno in grado di utilizzare parte dei loro risparmi e i livelli di occupazione aumenteranno”.
“Dobbiamo bloccare questa nostra lunga stagnazione della congiuntura economica”, ha spiegato il ministro dell’Economia, Daniele Franco, durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto, precisando che l’obiettivo è quello di “una crescita post-Covid che sia più alta” rispetto a quella realizzata prima della crisi determinata dalla pandemia.
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