A settembre, la crescita economica dell’eurozona indica un rallentamento per il secondo mese consecutivo. L’indice calcolato da IHS Markit PMI – relativo alla produzione composita della zona euro destagionalizzato – è sceso a 56,2 a settembre da 59,0 di agosto, toccando il valore più basso da aprile.
“Anche se indicativo di una forte espansione dell’attività commerciale, si è verificato un notevole rallentamento rispetto alle espansioni viste tra giugno e agosto, che sono state le più veloci in 23 anni di raccolta dati”, ha dichiarato Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit.
Questo calo è senza dubbio una conseguenza della carenza di materiale, soprattutto nel settore manifatturiero, che segnala una rapida diminuzione della produzione rispetto ai servizi. Le prospettive per il 2022 sono analoghe: “Il mantenimento di una forte ripresa dell’economia sarà sempre più dipendente dal settore terziario ed è in parte legato ai clienti scoraggiati dalle preoccupazioni per la persistenza della pandemia e dall’aumento dei prezzi, oltre che da una certa moderazione delle spese dopo l’iniziale riapertura dell’economia – ha sottolineato Williamson – l’economia sta entrando nel trimestre finale dell’anno in una parabola di crescita rallentata. La riduzione della fiducia delle imprese ai minimi da febbraio aggiunge ulteriori rischi al ribasso per le prospettive“.