Il Pil italiano rimbalza verso l’alto, al 6,2% nel 2021 e, guardando al futuro, del 4,3% nel 2022. E’ quanto emerso dalle previsioni autunnali della Commissione europea. Si attesta, così, un miglioramento rispetto a quanto ipotizzato lo scorso luglio ed è la testimonianza che la locomotiva italiana tira e viaggia più veloce dell’immaginazione. Non a caso, Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli affari economici e monetari, si è spinto molto in là con l’ottimismo: “L’economia è rimbalzata fortemente nel secondo e terzo trimestre. La crescita dovrebbe continuare ad un ritmo robusto del 4,3 per cento nel 2022 grazie all’allentamento delle carenze dell’offerta e agli investimenti e alle riforme sostenuti dal dispositivo di ripresa e resilienza”. Sintetizzando: “Ci sono prospettive positive e incertezze”.
Durante il suo discorso alla Commissione in merito alle previsioni di autunno, Gentiloni ha sviluppato considerazioni anche sul mercato del lavoro: “Con l’attività economica che dovrebbe continuare a crescere l’occupazione dovrebbe aumentare al di sopra dei livelli pre-pandemia e il tasso di disoccupazione dovrebbe scendere al 6,5% nel 2023”. A smorzare, però, il quadro positivo alcune preoccupazione: “Ci sono tre principali minacce: un marcato aumento dei casi di Covid, più forte nelle zone in cui il tasso di vaccinazione è relativamente basso; l’aumento dell’inflazione, dovuto in larga misura all’impennata dei prezzi dell’energia; le interruzioni nella catena di approvvigionamento, che pesano su numerosi settori”. A tal proposito, il commissario europeo ha sottolineato che i sondaggi aziendali Ue “indicano quote senza precedenti di manager nell’industria e nell’edilizia che identificano la carenza di materiali e attrezzature come un fattore che limita la loro attività”.