Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – dopo la manifestazione di volontà del Presidente del Consiglio Mario Draghi, a fine settembre, di ospitare a Roma l’Expo mondiale 2030 – ha presentato la candidatura ufficiale della Capitale come città ospitante della più grande esposizione internazionale. Nel suo intervento di fronte all’Assemblea generale del Bureau International des Expositions, Di Maio ha dato l’annuncio: “A 15 anni da Expo Milano, il governo italiano, in partnership con il Comune di Roma, i suoi cittadini, le autorità locali e il Paese nel suo insieme, presenta la sua candidatura per ospitare l’Expo Mondiale del 2030 presso la Città Eterna, dal 25 aprile al 25 ottobre”. Il titolo scelto, ‘Persone e territori: rigenerazione urbana, inclusione e innovazione’ vuole sottolineare come “le città non smettano mai di attrarre persone perché prevale il desiderio di interazione sociale”.
L’ambasciatore Giampiero Massolo, presidente di Fincantieri, ha espresso come intento quello di “continuare a perseguire i temi e gli approcci fissati dalle precedenti edizioni“. Il progetto include infatti anche gli obiettivi dell’Agenda per lo sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite.
Il vantaggio della capitale italiana, posizionata nel cuore del Mediterraneo, è quello di porsi come crocevia tra Europa, Africa e Medio Oriente. Questo è un punto a favore in grado di garantire il successo della manifestazione in termini di partecipazione, visitatori e visibilità. “Si tratta, in sintesi, di un obiettivo ambizioso, per il quale contiamo sul forte impegno e sulla determinazione dell’intero sistema Paese”, ha infine commentato il ministro degli Esteri.
Insieme a Roma, anche Busan (Corea del Sud), Mosca (Russia), Odessa (Ucraina) e Riad (Arabia Saudita) concorrono per l’Expo 2030. L’annuncio della città scelta a ospitare l’evento avverrà durante l’Assemblea generale del Bie nel 2023.