Industria, a dicembre indice PMI manifatturiero a 62.0

Industria manifattura

A dicembre, l’indice destagionalizzato PMI del settore manifatturiero italiano è diminuito leggermente dal record assoluto di 62.8 di novembre, raggiungendo 62.0. Lo ha rivelato l’IHS Markit evidenziando per il diciottesimo mese consecutivo un miglioramento dello stato di salute del settore.
La forte prestazione di dicembre è stata ancora una volta provocata dall’espansione della produzione manifatturiera e dei nuovi ordini. La prima, con un forte rallentamento della crescita da novembre, è pur rimasta elevata e maggiore di quella di settembre e ottobre. Allo stesso tempo, il tasso di espansione dei nuovi ordini è stato il quarto più veloce dell’indagine, diminuendo a dicembre molto lentamente rispetto al mese precedente e rimanendo più veloce di quello della produzione. Le aziende campione hanno attribuito l’ultima crescita alla forte domanda da parte dei clienti. Anche le esportazioni sono aumentate a dicembre, con un tasso di espansione rapido, ma il più lento in tre mesi.
Con la crescita dei nuovi ordini che ha superato quella della produzione, i dati di dicembre hanno mostrato un nuovo aumento del livello del lavoro inevaso presso le imprese manifatturiere italiane. Il tasso di accumulo in particolare ha raggiunto un nuovo picco ed è risultato elevato. Le aziende che aderiscono all’indagine hanno riportato che la forte domanda, unita alla carenza di materiale, ha posto pressione sulla capacità. Le aziende manifatturiere italiane, durante l’ultimo mese del 2021, hanno di conseguenza continuato ad incrementare il loro livello del personale. Il tasso di creazione occupazionale è stato tra i più veloci dell’indagine. I dati di dicembre hanno inoltre evidenziato le attuali interruzioni sulla catena di distribuzione, con i tempi medi di consegna per i beni che ancora una volta si sono allungati considerevolmente a causa della carenza di materiale e ai problemi inerenti ai trasporti. I ritardi di dicembre sono stati i più diffusi da giugno. I disagi sulla catena di distribuzione hanno continuato ad alimentare le pressioni inflazionistiche di dicembre. Sia i costi di acquisto sia i prezzi di vendita sono aumentati a livelli quasi record, anche se l’ultima espansione è stata più lenta di quella di novembre. Le aziende del settore hanno allo stesso tempo continuato ad innalzare a dicembre la loro attività di acquisto, attribuendo l’ultimo aumento, che in generale è stato rapido, alle maggiori esigenze produttive agli sforzi per la creazione delle giacenze. Di conseguenza, per il terzo mese consecutivo, ad un tasso elevato e il più veloce da maggio 2020, aumentano le giacenze degli acquisti. Per concludere, le aziende manifatturiere sono rimaste ottimiste rispetto a un aumento delle attività nel corso dei prossimi 12 mesi. Le prospettive positive sono state collegate dai dati raccolti alla speranza di un forte stimolo della domanda. Detto questo, l’ottimismo è scivolato al livello più basso da aprile 2020, con alcune aziende che hanno espresso preoccupazione per gli attuali problemi relativi alla fornitura, alla pressione inflazionistica e al Covid-19.