Transizione digitale, a febbraio UE presenterà il Chips Act

Von der Leyen: Aumentare la produzione mondiale di microchip al 20% entro il 2030

Imagoeconomica 1681299 scaled

Dare slancio a un’Europa sempre più innovativa e autonoma sulla transizione digitale. Per la Commissione Europea – si legge in un articolo pubblicato su Eunews – è arrivato il momento di passare dalle parole ai fatti e presentare “all’inizio di febbraio il nostro European Chips Act”, l’atto europeo sui microchip su cui Bruxelles punta per mettersi al passo con i leader mondiali sulla progettazione e produzione nel settore dei microprocessori. Ad annunciarlo la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen nel suo intervento al World Economic Forum, tenutosi in videoconferenza.

Proprio von der Leyen ne aveva richiamato l’importanza nel suo secondo Discorso sullo Stato dell’Unione a settembre, annunciando l’intenzione di presentare la normativa a inizio 2022. “La quota di mercato globale dei semiconduttori in Europa è solo del 10 per cento”, ha ricordato nel suo intervento “e oggi la maggior parte delle nostre forniture proviene da una manciata di produttori al di fuori dell’Europa”. Come per quanto riguarda le forniture di gas (che rendono l’UE dipendente dalla Russia per il 90 per cento delle sue importazioni) “questa è una dipendenza e un’incertezza che semplicemente non possiamo permetterci”, ha avvertito la presidente. Ricorda quindi l’obiettivo che si è posta di concentrare in Europa “entro il 2030 almeno il 20 per cento della produzione mondiale di microchip”.

Dai Pc agli smartphone, dalle auto ai sistemi di riscaldamento delle case. “Non esiste digitale senza chip” ha aggiunto von der Leyen, stimando che il fabbisogno europeo di chip raddoppierà nel prossimo decennio. “Questo è il motivo per cui dobbiamo alzare radicalmente il gioco dell’Europa sullo sviluppo, la produzione e l’uso di questa tecnologia chiave”. L’atto si concentrerà su ricerca e innovazione, ci sarà un “adeguamento delle nostre norme sugli aiuti di Stato a una serie di condizioni rigorose” per dare sostegno pubblico agli impianti di produzione europei “primi nel loro genere” a beneficio di tutta l’Europa. La Commissione prevede di includere strumenti per gestire eventuali carenze in questo settore “per rafforzare la nostra sicurezza dell’approvvigionamento”. Infine, l’intenzione è quella di dare “sostegno alle aziende più piccole e innovative nell’accesso a competenze avanzate, partner industriali e finanziamenti azionari”, conclude von der Leyen.