Due anni di pandemia, l’imprevedibile scenario geopolitico, il caro energia: in un contesto di mercato dove le sfide si moltiplicano, il Gruppo Zoppas chiuderà il 2022 sfiorando il miliardo. Due controllate, Irca Spa e Sipa Spa, presenza in 70 Paesi nel mondo, con un fatturato aggregato di oltre 800 milioni e 9.100 addetti nel 2021: questa la fisionomia del gruppo industriale veneto di Treviso, fornitore globale per la progettazione, produzione e vendita sul mercato internazionale di resistenze e sistemi riscaldanti destinati al segmento domestico e a quello industriale. Le direttrici strategiche dei prossimi anni danno la misura dell’approccio innovativo della realtà industriale di Vittorio Veneto. In primis, la transizione ecologica e su questo versante molto è già stato fatto anche per quanto riguarda il profilo delle controllate. In particolare Sipa, azienda specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi per la produzione di contenitori in Pet per i segmenti food & beverage, farmaceutico, cosmetico, è un esempio virtuoso di economia circolare grazie alla realizzazione di macchinari per la produzione di contenitori che utilizzano materiale riciclato al 100%. A livello di gruppo, sono tanti gli impegni presi in linea con gli obiettivi europei: arrivare al -30% di emissioni di C02 entro il 2025 con la svolta della carbon neutrality entro il 2050. Per quanto riguarda il futuro, la chiave per la competitività è nella ricerca e nella capacità di aprirsi a mercati inediti e potenzialmente cruciali. In questo senso, Zoppas Industries guarda allo spazio e scommette, a livello strategico, sulla Space Ecomomy. Ne abbiamo parlato con il presidente Gianfranco Zoppas.
“Noi non siamo né italiani, né europei, ma globali”, così ha descritto il suo Gruppo in una recente intervista. Quali sono i valori che riassumono l’anima della galassia Zoppas?
Cogliere le nuove sfide imposte dal mercato per cavalcarle è parte dello spirito imprenditoriale di Zoppas Industries. Vogliamo superare l’idea di prodotti come commodities per fornire soprattutto soluzioni ad alto valore aggiunto e piattaforme tecnologiche. La nostra presenza globale ci permette di essere vicini ai clienti partner e di essere così meno esposti alle fragilità del mercato. La pandemia prima e l’attuale congiuntura economica dopo, ci ha insegnato che l’essere globali è sicuramente un punto di forza, anche rispetto alla solidità della catena di fornitura. L’altro fattore chiave è l’innovazione, leitmotiv costante per tutte le aziende del Gruppo, che oggi interpretiamo sempre più all’insegna della sostenibilità, che per noi significa impegno ambientale, sociale, creativo, di responsabilità ed etica.
Siete presenti in 70 Paesi nel mondo, come state reagendo all’inflazione e alla complessa congiuntura economica inaspritasi con il conflitto russo-ucraino?
La leadership di mercato che negli anni abbiamo continuamente rafforzato e la nostra presenza capillare a livello internazionale ci stanno mettendo al riparo da possibili impatti negativi, al momento contenuti e assolutamente gestibili. Sicuramente il 2022 non sarà un anno facile, c’è tanta incertezza e preoccupazione. Restiamo comunque fiduciosi.
Due anni di pandemia come hanno cambiato il vostro Gruppo? Al netto delle difficoltà, si sono aperte nuove opportunità di mercato?
Nonostante le difficoltà della pandemia, siamo riusciti a gestire in maniera positiva i picchi di domanda emersi durante la fase di lockdown che ha portato le persone a stare a casa e ha spinto il consumo di particolari categorie merceologiche. Inoltre, abbiamo notato un interessante fenomeno di “reshoring”. L’interruzione delle reti, prima con i lockdown e poi con le strozzature nei trasporti e nelle forniture di microchip, ha convinto molte aziende della necessità di avere i fornitori di componenti quanto più vicino possibile e questo ha aperto nuove opportunità di business. Le difficoltà, spesso, fanno aguzzare l’ingegno e questo ci ha portato a diversificazioni importanti, intercettando così nuove esigenze.
Capitolo sostenibilità. Per i suoi volumi, il Gruppo Zoppas può fare la differenza per quanto riguarda la sfida ambientale. Vi siete posti l’obiettivo della carbon neutrality entro il 2050. Qual è la strategia in questo senso?
Il mondo sta vivendo una vera e propria rivoluzione sostenibile e noi vogliamo esserne protagonisti. Abbiamo coinvolto tutte le nostre risorse, in un ambizioso progetto globale negli oltre 50 Paesi in cui siamo presenti. Abbiamo iniziato da un’analisi della Carbon Footprint (“impronta di carbonio”, l’indicatore utilizzato per misurare la quantità di CO2 emessa) e proseguito con la valutazione EcoVadis e l’adesione al CDP (Carbon Disclosure Project). A essere prima ridotte e poi azzerate saranno le emissioni derivanti da fonti di proprietà o controllate direttamente (cosiddette “Scope 1”) e le emissioni connesse con l’energia acquistata (“Scope 2”). Non solo. Il Gruppo ha già avviato progetti con partner e fornitori affinché condividano e applichino gli stessi principi di sostenibilità così da intervenire in modo deciso anche sulle emissioni connesse all’attività dell’azienda (“Scope 3”).
Quali soluzioni innovative sono allo studio per raggiungere questi obiettivi? In cosa consiste, ad esempio, il progetto di economia circolare della vostra azienda SIPA?
Le aree Ricerca e Sviluppo e Sviluppo Nuovi Prodotti hanno intrapreso un’attività di innovazione andando sempre più verso prodotti che permettono minori sprechi e maggiore riciclo e riuso. Vogliamo aiutare le persone a consumare meno e meglio, introducendo nuove soluzioni assolutamente non inquinanti finalizzate al risparmio di energia e acqua. SIPA è impegnata a progettare e realizzare sistemi per la produzione di contenitori che utilizzano PET riciclato al 100% da scaglie di bottiglie lavate in un unico impianto. Un sistema di economia circolare bottle-to-bottle che offre importanti vantaggi: utilizza meno materie prime (-10%), risparmia più energia (-30%), riduce (-79%) le emissioni di CO2 rispetto alla produzione di contenitori con materiale vergine, ha un basso TCO – Total Cost of Ownership (-15%) e riduce i costi di logistica (-20%) rispetto ad altre tecnologie tradizionali.
Il Gruppo chiuderà il 2022 sfiorando il miliardo. Quali sono i Piani di sviluppo per i prossimi cinque anni?
Tra le varie direttrici strategiche, siamo molto concentrati sulle opportunità della cosiddetta Space Economy. Zoppas Industries (IRCA) è da trent’anni fornitore qualificato e certificato dell’European Space Agency (ESA). Lo sviluppo futuro si giocherà sempre più sulle applicazioni industriali a maggior valore aggiunto. Molti satelliti (europei e non solo) sono equipaggiati con sistemi di controllo termico progettati e prodotti da IRCA. Tanta ricerca, dunque, e una grande attenzione per i mercati nuovi come quello per i sistemi di riscaldamento di seconda generazione per il settore ferroviario e per le auto.
Per incentivare la ripresa nel post-pandemia sono stati ideati e messi in atto provvedimenti volti a supportare i segmenti produttivi del Paese. Ritiene che il Pnrr sia lo strumento giusto per aiutare le imprese?
Bisogna avere ben presente che l’effettiva erogazione delle risorse del Recovery Plan europeo è condizionata al raggiungimento degli obiettivi legati agli interventi realizzati, una differenza cruciale rispetto all’impostazione e alla gestione dei tradizionali fondi europei. Non sono quindi risorse “gratis” ma certamente possono e devono essere una spinta formidabile a realizzare riforme cruciali. Per questo devono essere spese in progetti che possano generare una leva tale da rilanciare l’economia e la competitività delle imprese. Tra le priorità metterei anche la formazione delle nuove figure professionali legate alle sostenibilità e alla transizione digitale.