Steele, società nata nel gennaio del 2020, specializzata nella gestione delle forniture impiantistiche e tecnologiche per il mondo dell’acciaio, è passata in due anni da start up a protagonista di un nuovo modo di approcciare lo sviluppo degli impianti siderurgici ed industriali in genere.
Che cosa è e che cosa fa Steele. È un contenitore di competenze e gestisce lo sviluppo e la manutenzione degli impianti di steelmaking in modo nuovo. Rappresenta un riferimento per il settore grazie a conoscenze specifiche, sviluppate in anni di esperienza dai soci fondatori, legate alla parte tecnica, tecnologica, commerciale e di gestione del progetto. Si affianca a una rete di partner selezionati che vivono del loro core business di riferimento, ma che grazie a Steele si approcciano a mondi nuovi.
La modalità operativa – racconta l’azienda in un comunicato – è insieme semplice e innovativa: Steele si interfaccia con i grandi player dell’acciaio (ma non solo), ne coglie le necessità (tipicamente quelle impiantistiche), studia la soluzione tecnologica, gestionale, digitale e seleziona all’interno del proprio network i migliori referenti per lo sviluppo e la realizzazione del progetto. Un approccio che coniuga competenza e competitività, eliminando marginalità operative e costi di struttura.
Un modello esclusivo che nello steelmaking non esisteva, ideato dai tre soci – Giorgio Ghini, Roberto Finanzon e Fabio Marca – prevenienti da multinazionali nel settore siderurgico, top player sul mercato impiantistico. Un team con competenze importanti nella gestione degli appalti, unita alle conoscenze tecniche necessarie per individuare sempre la miglior soluzione al miglior prezzo. Una consulenza sartoriale, che si basa su una relazione strategica fra i fornitori specializzati e il committente: Steele entra in azienda e agisce dall’interno, a stretto contatto con il cliente, per raggiungere l’obiettivo nel modo più efficace. Steele offre soluzioni chiavi in mano che uniscono elevata professionalità ed estrema attenzione alla gestione dei budget di investimento.
Lo sforzo iniziale è stato far percepire ai grandi produttori – Cogne Acciai Speciali, Acciaierie Venete, Alfa Acciai, Arvedi, Duferco TP, Ferriera Valsabbia, tra gli altri – che era possibile adottare un approccio differente dall’appalto, avendo al contempo un risparmio economico importante e mantenendo elevate prestazioni tecniche, tecnologiche e di qualità del servizio. Una volta percepito il valore del supporto e la novità dell’approccio, sono arrivati gli ordini. I clienti sono per il 70% attivi nella produzione di acciaio e per il 30% tra gli impiantisti.
I partner di Steele sono una decina e sono attivi nei campi dell’ingegneria, dell’automazione, della carpenteria, del 4.0, del taglio e della spianatura, della tecnologia, delle lavorazioni meccaniche, della manualistica e certificazioni, dell’assemblaggio, dei sistemi ausiliari, delle traduzioni tecniche e della fornitura di materie prime (Meccanica Center – Tecnologie Industriali e Valtech tra i main partner).
Il giro d’affari generato dalla società, nata a Brescia e con sede operativa a Villanuova sul Clisi, è cresciuto in modo esponenziale arrivando a superare gli 8 milioni di euro, con una previsione di chiusura di fatturato per Steele superiore al 1,5M. Per il prossimo triennio gli obiettivi sono ambiziosi in accordo anche alle collaborazioni che Steele sta stringendo con importati attori del settore e non solo.
“Le previsioni sia in termini numerici che di crescita interna sono molto importanti – spiega Giorgio Ghini, amministratore delegato di Steele -. È un segno evidente che abbiamo colto una esigenza della filiera apportando valore grazie alle nostre competenze. Siamo un network in continua crescita. Nelle scorse settimane abbiamo stretto un’importante collaborazione con Comau (leader a livello globale nell’automazione industriale e nella robotica) per unire le rispettive risorse e cercare di implementare soluzioni robotiche in applicazioni siderurgiche, aumentare la sicurezza degli impianti e renderli sempre più performanti abbassando i consumi”.