Superbonus al 90% dal 1° gennaio 2023, proroga per le unifamiliari ma con limite di reddito di 15.000 euro e solo per i lavori effettuati sulla prima casa. Sono alcune delle novità contenute nel testo definitivo del c(Dl n.176/2022).
“Secondo il testo le persone fisiche che effettuano interventi su edifici unifamiliari, oppure su unità immobiliari indipendenti e autonome site in edifici plurifamiliari – evidenzia Fedele Santomauro, vicepresidente dell’Istituto Nazionale Esperti Contabili -dovrebbero aver diritto al bonus nella misura del 90% in relazione alle spese sostenute nell’anno 2023 solo se vengono rispettate stringenti condizioni”.
Le condizioni di accesso: l’unità immobiliare deve essere adibita ad abitazione principale; il contribuente deve avere un reddito non superiore a 15.000 euro; il soggetto committente dei lavori deve necessariamente essere proprietario dell’immobile
“Va precisato che l’inserimento del parametro reddituale avrà inevitabili conseguenze. Tale limite infatti – prosegue Santomauro – è piuttosto esiguo ed implica l’accesso al beneficio solo a coloro che hanno un’imposta lorda piuttosto limitata con l’evidente conseguenza che la stessa risulterà incapiente per procedere alla detrazione diretta delle 4 quote di detrazione maturate per effetto dei lavori agevolati eseguiti”.
Sorge quindi spontanea la domanda: tali modifiche non avranno come effetto quello di sterilizzare completamente i benefici apportati dal Superbonus, rendendo lettera morta le disposizioni dettate in materia di interventi eseguiti sulle unità unifamiliari?