Le perdite risultanti dal bilancio d’esercizio, depositato al registro delle imprese, generate dalle società di capitali negli anni dal 2020 al 2022 possono essere capitalizzate in una posta dell’attivo tra le immobilizzazioni immateriali, in deroga a quanto disposto dagli articoli 2446 e 2447 del codice civile e ammortizzate in dieci quote annuali costanti. Lo prevede un emendamento al Ddl di Bilancio 2023.
“Ricordiamo che in tema di perdite, per fronteggiare il negativo impatto sui conti delle società generato dalla pandemia, l’art.6 del Dl 23/2020 ha previsto la sterilizzazione di quelle relative all’esercizio in corso al 31 dicembre 2020 e successivamente – sottolinea Marco Cuchel, presidente dell’Associazione Nazionale Commercialisti – il Dl 228/2021 ha esteso tale possibilità alle perdite relative all’esercizio in corso al 31 dicembre 2021”.
La suddetta disciplina consente il ripianamento delle perdite degli esercizi 2020 e 2021 entro il quinto esercizio successivo e per effetto dell’emendamento in commento anche le perdite interessate dalle disposizioni del D.L. 23/2020, in aggiunta a quelle relative al 2022, possono essere patrimonializzate ed ammortizzate in dieci anni.
“L’emendamento però, forse per dimenticanza, non richiama gli articoli 2482-bis e 2482-ter del codice civile relativi alle srl e quindi – prosegue Cuchel – la norma sembra riferirsi solo alle società per azioni”.
Inoltre, l’emendamento fa anche un riferimento alle perdite fiscali prevedendo che la capitalizzazione comporta la suddivisione in dieci anni dell’utilizzo delle corrispondenti perdite fiscali degli stessi anni.