“Con il blocco della cessione del credito e dello sconto in fattura che travolge anche l’Ecobonus, il Decreto Legge 11/2023 espone la filiera dell’impiantistica di riscaldamento, climatizzazione e trattamento dell’acqua a danni tanto inaspettati quanto ingenti. Oltre a riferirsi ai lavori non ancora avviati, infatti, lo stop alle agevolazioni ha valore retroattivo, e va a coinvolgere anche gli ordini di merce già ordinata ma non ancora consegnata o installata. L’impatto sulle imprese è stato immediato, con una frenata sugli ordinativi da parte dei clienti e un numero crescente di disdette degli acquisti”. Le stime delle associazioni di settore federate Anima Confindustria parlano di perdite del 30%, si legge in una nota stampa.
Per Alberto Montanini, presidente di Assotermica – Associazione produttori apparecchi e componenti per impianti termici – “il comparto dei produttori di caldaie è uno dei segmenti di mercato più colpiti dal taglio all’Ecobonus, misura su cui molte società che fanno efficientamento energetico avevano virato confidando nel mantenimento dello sconto in fattura. Nel 2022 sono stati installati 1,1 milioni di apparecchi, nel 2023 ci saranno circa 350.000 unità in meno, con un ritorno ai valori prepandemici. Purtroppo anche gli apparecchi ibridi saranno penalizzati”.
Secondo Stefano Bellò, vicepresidente di Assoclima – Costruttori sistemi di climatizzazione – “sulla base delle nostre previsioni, il settore delle pompe di calore subirà una riduzione di un terzo del giro d’affari. Trattandosi di interventi edilizi articolati, il mercato tornerà a concentrarsi su riqualificazioni profonde e nuove costruzioni, arrestando un processo virtuoso di decarbonizzazione degli edifici esistenti, che spesso necessita di iter lunghi o complessi, in particolare nei condomini”.
Fabrizio Leoni, presidente di Aqua Italia – Associazione costruttori trattamenti acque primarie – sostiene che “sebbene il nostro comparto risenta meno dei tagli rispetto a settori più direttamente coinvolti, resta comunque sicura la previsione di una considerevole contrazione del fatturato per le imprese. I bonus, resi accessibili dalle agevolazioni fiscali, hanno avuto un ruolo fondamentale nel rilancio dell’economia italiana e come motore del mercato, ma oltre al dato economico ricordiamo che l’obiettivo ultimo è l’efficienza energetica in ottica di transizione sostenibile, che ora rischia essere in pericolo”.