440 milioni di cittadini, 23 milioni di imprese, il 15 per cento del Pil globale: il mercato unico europeo, nato il primo gennaio 1993 con l’istituzione delle 4 libertà fondamentali, la libera circolazione di lavoratori, merci, servizi e capitali, ha compiuto trent’anni. Per celebrare e rinnovare il motore dell’economia e della competitività dell’Ue, la Commissione europea ha pubblicato oggi (16 marzo) due comunicazioni che guardano al futuro imminente e a quello più lontano del mercato comune, oltre il 2030.
“Con una guerra alle nostre porte, con prezzi dell’energia volatili e massicci investimenti in tecnologie pulite in tutto il mondo, l’Europa deve fare il suo gioco”, ha dichiarato la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen. Nel momento in cui Bruxelles ha deciso di puntare con determinazione sulla duplice transizione verde e digitale, un mercato europeo integrato è il veicolo fondamentale di questa missione: al fine di garantire ai 27 la leadership nelle tecnologie pulite e un vantaggio competitivo sulla decarbonizzazione, il mercato unico può facilitare l’armonizzazione di norme comuni per aiutare le imprese “ad adattare modelli di economia circolare e ad integrare meglio le energie rinnovabili nel sistema energetico”.
Il commissario Ue per il Commercio, Valdis Dombrovskis, ha indicato nove settori chiave per rilanciare il modello europeo di crescita economica, “basato su competitività sostenibile, sicurezza economica, autonomia strategica aperta e concorrenza leale”, nel lungo periodo. In primo luogo sarà fondamentale promuovere l’integrazione dei servizi nel mercato unico, perché secondo Dombrovskis negli ultimi anni “il livello di integrazione di merci e servizi in Ue è raddoppiato, ma per i servizi resta al di sotto rispetto alle merci”.
Focus anche su “investimenti e finanziamenti su commercio e competenze”, insieme a quella che Dombrovskis ha definito “una regolamentazione più intelligente”: per sostenere le imprese, la Commissione propone di lavorare sull’Unione dei mercati dei capitali e sull’Unione bancaria, che possono favorire l’accesso al capitale privato e agli investimenti, e sul quadro di governance economica, da riformare in modo da imprimere un’accelerazione agli investimenti pubblici in infrastrutture.
Tra i settori chiave per la competitività europea, Dombrovskis ha ricordato anche l’importanza di garantire incentivi per la ricerca e l’innovazione, degli investimenti in istruzione e competenze e della diffusione sul territorio comunitario degli strumenti digitali. Thierry Breton, commissario Ue per il mercato interno e i servizi, ha ricordato che molte barriere all’integrazione del mercato Ue “provengono dagli Stati membri”: per questo l’esecutivo comunitario ha già rilanciato la cooperazione con i 27 nell’ambito della task force per l’applicazione del mercato unico, prerogativa essenziale per il dispiegamento uniforme della strategia di lungo periodo. “Ci stiamo impegnando affinché il mercato unico rimanga spazio di libertà, prosperità e resilienza per almeno altri 30 anni”, ha affermato Breton, omaggiando l’anniversario del più grande mercato al mondo.