“Sostenere l’acciaio verde europeo diventa fondamentale per guidare l’adozione delle energie rinnovabili, dell’idrogeno e dell’economia delle tecnologie pulite nell’Ue”. Lo afferma il direttore generale di Eurofer, Axel Eggert, presentando i dati sull’andamento del settore siderurgico. “L ‘industria siderurgica europea sta affrontando da tempo numerose sfide, dalla pandemia alla crisi energetica e altri fattori dirompenti in corso”, aggiunge . Dato il contesto “l’Ue si trova in un momento critico per raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione, circolarità e autonomia strategica, per i quali l’acciaio è un fattore chiave”.
Complessivamente, le prospettive per il settore siderurgico europeo peggiorano. Eurofer, l’associazione europea dei produttori di acciaio, denuncia “l ‘impatto persistente di diversi fattori negativi che incidono gravemente sul consumo apparente di acciaio nel 2022”, citando, tra le cause avverse, “alti prezzi dell’energia, interruzioni legate alla guerra, prospettive di domanda fiacca”. Tutto questo, spiega Eurofer, “continua ad alimentare l’incertezza e a mettere sotto pressione le prospettive del mercato dell’acciaio per il 2023, determinando una recessione più profonda del previsto (-3%)”.
Dati alla mano Eurofer lamenta che nel primo trimestre del 2023 il consumo apparente di acciaio ha continuato a diminuire (-11,7%), con un volume di 34,5 milioni di tonnellate. “Sebbene ciò rappresenti un miglioramento rispetto all’ultimo trimestre del 2022 (-19,3%), i dati più recenti mostrano ancora una sotto-performance rispetto al 2021-2022”. Di conseguenza, continua l’associazione di cui fanno parte, tra gli altri, ArcelorMittal, Arvedi, Acciaierie d’Italia, Riva e Thyssenkrupp, “il consumo apparente di acciaio per tutto il 2023 è stato ulteriormente ridotto (-3% da -1%)”. Le previsioni, continua Eurofer, indicano che “non sono previsti miglioramenti del consumo apparente di acciaio prima del terzo trimestre del 2023”.