Bruxelles al lavoro per Piano Ue sulle pompe di calore

Verrà pubblicata dopo la direttiva sulle case green

pompe di calore

La Commissione europea sta lavorando al piano d’azione per le pompe di calore. “E’ attualmente in fase di realizzazione e ci aspettiamo che venga pubblicata dopo l’adozione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (la cosiddetta EPDB – ‘Energy Performance of Building Directive’)”. Lo ha confermato la commissaria europea per l’energia, Kadri Simson, nel suo intervento al Forum sulle pompe di calore 2023. “Vogliamo accelerare la diffusione delle pompe di calore e gettare le basi affinché le pompe di calore diventino progressivamente le nuove caldaie”, ha precisato Simons. La cosiddetta direttiva ‘case green’ è attualmente in fase di negoziato interistituzionale tra Parlamento e Consiglio, mediato dalla Commissione europea.

Secondo la commissaria, il piano d’azione sarà incentrato su quattro diversi pilastri: partenariato, comunicazione e competenze, continuità e finanziamento. Partenariato “perché abbiamo bisogno di un ampio partenariato sulle pompe di calore tra l’industria, la Commissione europea, le istituzioni finanziarie dell’UE, gli Stati membri e le regioni, gli istituti di ricerca e formazione industriale e altre parti interessate”, ha spiegato la commissaria. Il secondo pilastro sarà la comunicazione e le competenze perché “sappiamo quanto sia importante sensibilizzare i cittadini, le imprese e le piccole industrie”. L’attenzione sarà inoltre posta sul sostegno nazionale e su un partenariato per le competenze nel settore delle pompe di calore per definire un quadro di competenze per i professionisti delle pompe di calore. Continuità perché “l’attuazione degli sviluppi legislativi e politici in corso sarà fondamentale per l’implementazione delle pompe di calore”. E infine, il piano si concentrerà sul finanziamento perché “comprendiamo la necessità di finanziamenti più accessibili”, ha spiegato.

Per raggiungere gli obiettivi di implementazione delle pompe di calore fissati dal piano per l’indipendenza energetica ‘REPowerEU’, l’Unione europea, ha spiegato Simson, “avrà bisogno di altri 750mila installatori nel 2030, un aumento del 50% rispetto ad oggi. E almeno il 50% degli installatori esistenti dovrà essere riqualificato per lavorare con le pompe di calore”.