Confermata l’Ape sociale 2024, ma con delle restrizioni

La Legge di Bilancio ha portato il requisito anagrafico a 63 anni e 5 mesi

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L’anticipo pensionistico (Ape Sociale) è la misura confermata anche per il 2024, seppur con alcuni giri di vite. La Legge di Bilancio ha previsto una proroga della misura fino al 31 dicembre 2024, introducendo però un inasprimento del requisito anagrafico: 63 anni e 5 mesi di età e 30 di contributi.

“La manovra ha inoltre vietato il cumulo dell’indennità con i redditi derivanti da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione dei redditi provenienti da lavoro autonomo occasionale – sottolinea Michela Benna, consigliera d’amministrazione della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – con un limite massimo di 5 mila euro lordi annui”.

Ricordiamo che la misura, introdotta nel 2016, è rivolta a diverse categorie di lavoratori, tra cui disoccupati, caregiver, invalidi civili con riduzione della capacità lavorativa e coloro che hanno svolto attività gravose per un periodo specifico. Per quanto riguarda queste ultime, “sono stati limitati i benefici solo a quelle elencate nella legge originaria del 2016 – prosegue Benna- escludendo alcune categorie che potevano accedervi nel biennio 2022-2023”.

Un’ulteriore modifica riguarda gli operai del settore edile, per i quali viene eliminato il requisito contributivo ridotto.

L’importo dell’indennità viene determinato in base all’importo della rata mensile di pensione, con un massimale di €1.500 al mese.

L’accesso all’indennità è soggetto a restrizioni di bilancio (85 milioni di euro per il 2024 e 168 per il 2025); pertanto, i richiedenti devono presentare istanze entro le finestre temporali stabilite, e le domande tardive saranno prese in considerazione solo se vi saranno disponibilità finanziarie residue.