La Legge di Bilancio 2024 ha previsto, per i datori di lavoro privati che assumono nel triennio 2024-2026 donne disoccupate vittime di violenza beneficiarie del reddito di Libertà, un esonero dal versamento dei contributi previdenziali, con esclusione dei premi e contributi all’Inail, nella misura del 100% e nel limite massimo di importo di 8.000 euro annui (riparametrato e applicato su base mensile), al fine di favorirne il percorso di uscita dalla violenza attraverso il loro inserimento nel mercato del lavoro.
Nella circolare n.41 del 2024, l’Inps fornisce le prime indicazioni per la fruizione dell’esonero contributivo.
“In sede di prima applicazione, l’esonero può essere riconosciuto anche in relazione alle assunzioni di donne che siano state fruitrici del reddito di Libertà nel 2023 – afferma Michela Benna, consigliera d’amministrazione della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – e che alla data di assunzione non soddisfano il requisito di trattazione”.
L’esonero – cumulabile con altre misure agevolative – spetta per le assunzioni a tempo indeterminato per la durata di 24 mesi e per le assunzioni a tempo determinato, per la durata di 12 mesi.
“La soglia massima di esonero della contribuzione datoriale riferita al periodo di paga mensile è pari a 666,66 euro, ovvero 8.000 euro diviso 12 mesi mentre per i rapporti di lavoro instaurati/trasformati e risolti nel corso del mese – prosegue Michela Benna – la soglia va riproporzionata assumendo a riferimento la misura di 21,50 euro per ogni giorno di fruizione dell’esonero, ovvero 666,66 euro diviso 31, e va anche riproporzionata nelle ipotesi di rapporto a tempo parziale”.