La situazione del mercato del lavoro in Italia nel 2023 è preoccupante, in particolar modo per quel che riguarda la precarietà e l’occupazione giovanile. A lanciare l’allarme è stato il segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, durante la terza edizione della Festa nazionale della UIL a Firenze.
“Nel 2023, l’82,8% dei contratti di lavoro attivati erano precari. Un dato – spiega Maria Vittoria Tonelli, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – che mette in luce come la maggior parte dei nuovi contratti di lavoro siano di natura temporanea o atipica, rendendo instabile la situazione lavorativa di molti lavoratori. Molti di questi contratti includono forme come tirocini extracurriculari e false partite Iva, che spesso nascondono rapporti di lavoro subordinati”.
Secondo Eurostat, l’Italia è all’ultimo posto in Europa per il tasso di occupazione generale (61,5% contro il 70,4% europeo) e femminile (52,5% contro il 65,7% europeo).
“Una precarietà che colpisce soprattutto i giovani che si trovano in una situazione di incertezza e difficoltà economica. La retribuzione media per i dipendenti under 30 nelle aziende private – prosegue Tonelli – è stata di soli 13.000 euro nel 2022, poco più della metà della media nazionale. Una situazione che porta con sé numerosi effetti collaterali, come l’impossibilità per i giovani di accedere a mutui e finanziamenti, limitando la possibilità di pianificare un futuro sostenibile”.
Resta ancora evidente il divario tra Nord e Sud Italia, con tassi di disoccupazione giovanile molto più alti e salari medi più bassi nelle regioni meridionali.