
Pizzaioli, gelatai, macellai, gastronomi, addetti al pesce, commessi, barman, camerieri, cuochi, e personale addetto alle pulizie e al riassetto delle camere in Italia sono professioni tanto necessarie quanto introvabili.
“Un rapporto di Confcommercio ha descritto la situazione come una crisi senza precedenti. Il numero di posizioni vacanti – spiega Michela Benna, consigliera d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – ha raggiunto quota 260mila, con un aumento del 4% rispetto all’anno scorso”.
Ma quali sono le cause di questa crisi occupazionale? “Una dei motivi principali è il calo demografico che ha ridotto la disponibilità di giovani lavoratori. Negli ultimi decenni, l’Italia ha visto una diminuzione di quasi 5 milioni di persone tra i 15 e i 39 anni. Poi – prosegue Benna – c’è una crescente riluttanza tra i giovani ad accettare lavori considerati sottopagati o troppo impegnativi, spesso con orari serali e week end inclusi”
Altro punto chiave, la mancanza di formazione adeguata con le relative competenze specifiche, spesso non incluse nei programmi educativi tradizionali.