Alla luce dei nuovi flussi commerciali e degli ingenti investimenti nelle industrie di base, il Maghreb si candida a essere sempre più importante per l’Europa e il Mediterraneo. E, in questo processo, il Sud Italia si candida a diventare un hub di primaria importanza per mettere in comunicazione queste due aree, anche e soprattutto per l’acciaio.
Il Nord Africa (Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Mauritania, Tunisia), infatti, nell’ultimo decennio è passato dall’essere destinazione a fonte di acciaio per l’Italia e l’Ue: il deficit commerciale con l’Europa è sceso da circa 8 a 1 milione di tonnellate. Un’evoluzione che potrebbe rappresentare un’opportunità per il Sud Italia, per ragioni geografiche (è un naturale hub nel Mediterraneo) e geopolitiche (con la regionalizzazione dei mercati in atto, seguita a tensioni commerciali e nuovi conflitti).
Di questo si è parlato nel convegno “Acciaio: Sud Italia hub del Mediterraneo” organizzato da Siderweb che, partendo dal mercato e dagli investimenti siderurgici, ha voluto analizzare le possibilità per le imprese italiane. L’evento si è svolto giovedì 27, presso l’Hotel Royal Continental (sala Vesuvio) di Napoli dalle 15.30 alle 18.30.
Ad avviare i lavori sono state le analisi di Stefano Ferrari (responsabile Ufficio studi Siderweb) ed Emanuele Norsa (coordinatore contenuti Siderweb), alle quali hanno fatto seguito le interviste ad Alessandro Faroni (direttore commerciale Africa Sideralba), Luigi Rapullino (amministratore delegato Gruppo Rapullino e Sideralba), Giancarlo Quaranta (commissario Acciaierie d’Italia in As) e Nunzia Petrosino (amministratore delegato Condor spa).