Fisco nel caos. In contrasto con le recenti indicazioni dell’Agenzia delle Entrate di Roma, diversi uffici hanno continuato a emettere accertamenti, in scadenza ordinaria al 31 dicembre 2023, ritenendo ancora applicabile la proroga di 85 giorni fino al 25 marzo 2024.
“La proroga, emessa per l’emergenza Covid – spiega Marco Cuchel, presidente dell’Associazione nazionale commercialisti – è stata cancellata in seguito a dei recenti chiarimenti forniti dall’Agenzia delle Entrate di Roma, che invita gli uffici a non considerare più questa proroga, recependo così l’orientamento univoco dei giudici tributari di primo grado che hanno bocciato gli accertamenti in scadenza il 31 dicembre 2022, ma che gli uffici hanno notificato nel 2023, applicando la suddetta proroga che invece doveva valere solo per l’anno 2020”.
I nuovi chiarimenti delle Entrate, si sono resi necessari anche a seguito dell’atto di indirizzo dello scorso 29 febbraio a firma del vice ministro dell’Economia e delle finanze, Maurizio Leo, e del capo dipartimento delle Finanze, Giovanni Spalletta.
Gli Uffici, secondo quanto indicato dall’Agenzia delle Entrate, devono programmare le attività di controllo in modo da attivare e concludere i procedimenti impositivi entro i termini ordinari di decadenza, evitando di avvalersi dei differimenti previsti dalla norma vigente.
“I contribuenti che hanno ricevuto notifiche di accertamenti emessi dopo il 31 dicembre 2023 – conclude Marco Cuchel – possono chiedere all’ufficio l’annullamento degli stessi in autotutela, per evitare contenziosi inutili”.