L’assemblea dei soci di Anima Confindustria ha ufficialmente eletto Pietro Almici come nuovo presidente, già vicepresidente dal 2015 e presidente pro tempore della Federazione da maggio di quest’anno.
Laureato in ingegneria meccanica presso l’Università Statale di Brescia, dal 1987 Pietro Almici è azionista e membro del consiglio di amministrazione della Carpenteria Meccanica Almici Spa, di Vobarno (BS), azienda di famiglia fondata nel 1958 e specializzata nella costruzione di apparecchi di sollevamento pesante e gru di processo per l’industria. Dal 2012 al 2019 ha ricoperto la carica di presidente di Aisem, l’associazione che in Anima Confindustria rappresenta l’industria del sollevamento, elevazione e movimentazione. Assume poi il ruolo di vicepresidente sotto la presidenza di Alberto Caprari e, nel 2021, di presidente di Icim Spa, l’ente di certificazione appartenente alla holding Icim Group, di cui Anima è socio di maggioranza.
Eletta anche la squadra dei vicepresidenti, che accompagneranno il presidente Almici fino a ottobre 2028: Marco A.G. Golinelli, vicepresidente per la gestione e il coordinamento esterno; Giuseppe Lorubio, vicepresidente per lo sviluppo associativo;
Roberto Saccone, vicepresidente per le relazioni sul territorio; Roberta Togni, vicepresidente per l’organizzazione e il coordinamento interno; Alberto Zerbinato, vicepresidente per la promozione e le relazioni internazionali.
“Dopo i molti anni trascorsi all’interno di Anima Confindustria, è motivo di orgoglio essere chiamato a continuare il lavoro svolto dal presidente uscente Marco Nocivelli”, commenta il neoeletto presidente Pietro Almici. “In questo momento di forte incertezza per l’industria, diventa fondamentale il supporto degli organi associativi e federativi come Anima Confindustria. Per questo, assumo il ruolo di presidente con la determinazione a garantire continuità con i molti tavoli di lavoro aperti da Anima, abbracciando l’ottica sinergica che da sempre caratterizza la federazione e le sue associazioni. Come Anima – prosegue Almici – continueremo a presidiare i temi più rilevanti per l’industria meccanica italiana, con uno sguardo particolare rivolto alle prospettive dello sviluppo sostenibile e al Green Deal. Questi richiedono lo sviluppo di una filiera che consenta di coniugare competitività economica e sostenibilità ambientale, per questo ci aspettiamo un maggiore sostegno per la realizzazione di interventi che accompagnino l’industria e i cittadini verso una reale transizione ecologica. Riteniamo che il sostegno istituzionale sia imprescindibile per una effettiva transizione ecologica ed energetica, e per questo siamo pronti a collaborare con le istituzioni per migliorare le politiche a supporto dell’industria, ad esempio semplificando e rendendo più accessibile il Piano transizione 5.0. un tema sul quale il governo ha dimostrato apertura al dialogo – come emerso recentemente dalle dichiarazioni del ministro Adolfo Urso e grazie all’impegno del presidente uscente Marco Nocivelli, da aprile vicepresidente di Confindustria. Valorizzare e promuovere l’eccellenza manifatturiera italiana resta l’obiettivo principale per Anima, nell’impegno di sostenere le imprese gravate non solo dalle difficili congiunture economiche e geopolitiche, ma anche dalla crescente carenza di risorse umane, che impone con urgenza una maggiore collaborazione tra istituzioni, industria e mondo dell’istruzione per investire su un settore primario nell’economia italiana e tra i più avanzati a livello tecnologico. Sarà, poi, impegno di Anima e delle sue associazioni continuare a promuovere e sostenere azioni concrete per garantire ambienti di lavoro sicuri, adottando le migliori pratiche e favorendo una cultura condivisa della prevenzione e della tutela”.