“Le pompe di calore sono un ingrediente fondamentale per la transizione green. Non sostituiranno le caldaie dall’oggi al domani, e probabilmente non le sostituiranno mai completamente, ma l’aumento di efficienza energetica nei sistemi di riscaldamento implica una transizione dalla fonte gas al vettore elettrico, e l’elettrificazione passa anche attraverso le pompe di calore. Gli ostacoli tecnologici legati alle temperature sono stati ormai superati”. Di questi temi si è discusso in una tavola rotonda digitale su Radio 24 intitolata “Pompe di calore: il futuro del riscaldamento”. Il dibattito è stato moderato da Maurizio Melis e ha visto la partecipazione dell’ex presidente di Aicarr Filippo Busato insieme a Mario Motta, Ordinario di Fisica Tecnica Ambientale presso il Dipartimento di Energia del Politecnico di Milano; Massimo Salmaso, Education and Training Specialist di Mitsubishi Electric Climatizzazione; Riccardo Bani, Presidente Teon; Diego Ciocca, Head of Product Management Samsung Electronics Air Conditioning Europe; Diana Moneta, Vicedirettore del Dipartimento Sviluppo Sistemi Energetici di RSE e Marco Dall’Ombra, Capogruppo di Assoclima – Gruppo Pompe di Calore. “Venti anni fa si cominciavano ad affacciare sul mercato le prime pompe di calore adatte agli utilizzi con l’alta temperatura. A quell’epoca, solo alcune tipologie raggiungevano temperature di produzione dell’acqua calda adatte al funzionamento degli impianti a termosifoni. Oggi la tecnologia si è evoluta permettendo di risolvere questa problematica”, ha affermato Filippo Busato, ex presidente Aicarr, l’Associazione italiana Condizionamento dell’Aria Riscaldamento e Refrigerazione.
“Il tema più delicato – ha aggiunto Busato – è che l’impianto a pompa di calore porta tanti più benefici quanto più viene dimensionato non sulla potenza, ma sull’energia. Il problema del funzionamento a temperature esterne sotto allo 0, molto dibattuto, andrebbe in realtà circostanziato: per quante ore dell’anno si verifica? Magari solo per 20 ore e nemmeno consecutive. Sostenere queste temperature non è più un grande problema, ciò che conta è far funzionare l’impianto in modo adeguato, dotandosi di accumuli energetici, termici e/o elettrici”.
Altro argomento affrontato dall’ex presidente di AiCARR è quello relativo al fabbisogno di acqua calda sanitaria: “Mentre il fabbisogno di riscaldamento può essere ridotto con opportuni interventi sull’involucro, la quantità di acqua calda sanitaria necessaria è fissa e non modificabile. La convivenza di queste due necessità rende necessario ricorrere all’accumulo termico. Il consumo dell’acqua calda sanitaria non è continuo nell’arco della giornata e la produzione può avvenire ad esempio nei momenti in cui c’è meno bisogno di riscaldamento”. Ciò che in particolare è emerso dalla tavola rotonda è che gli impianti a pompa di calore per raggiungere le migliori prestazioni richiedono l’intervento di un progettista.