Il rincaro dei prezzi energetici continua a colpire le imprese italiane, compresa la manifattura. “La bozza di decreto-legge emanata dal Governo per contrastare il caro energia – è l’attacco di Anima – non prende in considerazione le misure proposte da Confindustria al ministro Giancarlo Giorgetti, durante il tavolo di lavoro che si è svolto al Mise il 19 gennaio”.
“Apprezziamo lo sforzo fatto dal Governo per supportare il paese – afferma Marco Nocivelli, presidente di Anima Confindustria – ma quanto proposto nelle prime bozze è sicuramente insufficiente per sostenere l’impresa italiana. Soprattutto per quei settori, come la meccanica, che hanno nell’esportazione un punto di forza e si trovano a competere con paesi dove misure più stabili rendono meno arduo questo compito. Vediamo le misure avanzate come un rimedio temporaneo di breve respiro, senza una visione strategica”.
Per Nocivelli “bisogna trasformare queste situazioni in occasioni per rilanciare l’economia del paese, non per tamponare le ferite. Riteniamo, quindi, che il Governo debba intervenire in modo strutturale sulla componente energia”.
Tra le misure strutturali, spiegano da Anima, è necessario non dimenticare ‘l’energia al denominatore’, riducendo i consumi e i costi collegati: “Bisogna quindi incentivare l’efficientamento del sistema industriale – dice ancora Nocivelli – creando le condizioni necessarie per lo sviluppo di una vera filiera. Le azioni proposte da Confindustria relative alla produzione nazionale di gas e all’impiego della produzione di energia elettrica rinnovabile nella disponibilità del GSE rappresentano una soluzione concreta e a lungo termine”.
20 Gennaio 2022