Climatizzazione, sfide e opportunità per il mercato

iStock 1460624832 1

“MCE Mostra Convegno Expocomfort torna a essere il palcoscenico ideale per la presentazione della nostra rilevazione annuale”, ha dichiarato Maurizio Marchesini, presidente di Assoclima Costruttori Sistemi di Climatizzazione in apertura della presentazione dei risultati dell’indagine statistica 2023 sul mercato dei componenti per impianti HVAC.
“Le direttrici associative che ci hanno accumunato e che ci uniranno anche nel prossimo futuro sono quelle che fanno capo alla sostenibilità: elettrificazione, attenzione all’ambiente ed efficienza energetica e, in generale, impegno per un futuro senza emissioni di carbonio. Nonostante le sfide globali come la pandemia, i conflitti bellici e le crisi energetiche, il settore in cui operiamo ha continuato a crescere e si prevede che questa tendenza positiva continui anche nel prossimo futuro. Il 2023 è stato un anno che potremmo definire contrastato e caratterizzato da una serie di sfide. Il mercato è stato, infatti, contraddistinto da due andamenti ben distinti: il settore residenziale, dopo la sensazionale crescita del 2022 indotta dal Superbonus 110 e dalle preoccupazioni legate alla disponibilità di gas a causa del conflitto tra Russia e Ucraina, ha sofferto pesantemente nel corso del 2023 l’inaspettata e confusa sospensione degli incentivi, che ha influenzato le vendite di pompe di calore residenziali generando difficoltà anche nei sistemi correlati, come le unità terminali. Nonostante le difficoltà incontrate, le prospettive future per le pompe di calore rimangono positive. Il settore residenziale dovrà affrontare il problema degli elevati livelli di stock di prodotto presenti nella catena distributiva, ma ciò non compromette l’entusiasmo per il futuro della tecnologia. D’altra parte, il settore terziario commerciale ha rappresentato un contraltare positivo, registrando crescite a doppia cifra soprattutto per le pompe di calore e i chiller con potenza superiore ai 17 kW. Questa tendenza positiva ha coinvolto diverse categorie di prodotti rilevanti per i nostri associati e dimostra quanto le pompe di calore siano diventate una tecnologia sempre più richiesta e che si sta consolidando anno dopo anno.”

L’indagine annuale di Assoclima, condotta dall’Ufficio Statistica Anima, prende in considerazione i dati di produzione, importazione, esportazione e fatturato Italia di climatizzatori d’ambiente, sistemi monosplit, multisplit e VRF, condizionatori packaged e roof top, pompe di calore, gruppi frigoriferi con condensazione ad aria e ad acqua, unità di trattamento aria, sistemi di ventilazione meccanica controllata, unità terminali, apparecchi ibridi e per la produzione di acqua calda sanitaria.

L’edizione 2023, alla quale hanno partecipato 47 aziende, evidenzia un valore del mercato Italia di oltre 2,7 miliardi di Euro, in calo del 11,6% rispetto all’anno precedente, e un incremento della produzione nazionale, che supera il valore di 1,12 miliardi di Euro (+16,7% rispetto al 2022).

Il comparto dell’espansione diretta mostra a fine 2023 una variazione percentuale negativa, sia a volume sia a valore, per climatizzatori monosplit (-8% e -3%) e un lieve scostamento dal pareggio per i multisplit (-2% a volume e +1% a valore), mentre per i sistemi miniVRF e VRF si rileva una crescita del 2% a volume e del 12% a valore.

Sono a due cifre gli incrementi in termini di fatturato Italia per i condizionatori roof top, che rispetto all’anno precedente guadagnano il 24% a volume e il 35% a valore, e per i condizionatori close control (+61% a volume e +94% a valore), sostenuti dall’importante domanda generata dai data centre.

Per il comparto idronico è la potenza a fare da spartiacque. Si arresta la scalata delle pompe di calore elettriche aria-acqua con potenza fino a 17 kW (-40% a volume e -31% a valore), mentre prosegue quella delle apparecchiature di potenza superiore: dalle rilevazioni di Assoclima emergono incrementi percentuali del 44% a volume e del 52% a valore nella fascia da 18 a 50 kW, e del 44% a volume e del 51% a valore per le potenze superiori a 50 kW.

In sofferenza anche gli apparecchi ibridi (in questo caso la rilevazione è svolta in collaborazione con Assotermica, n.d.r), costituiti da una pompa di calore elettrica e una caldaia a gas a condensazione, che registrano una brusca frenata con una diminuzione, rispetto al 2022, del 75% a volume e del 72% a valore.

Risultano in crescita sia a volume sia a valore i gruppi frigoriferi condensati ad acqua e le pompe di calore acqua-acqua, per i quali Assoclima rileva +9% a volume e +25% a valore per le potenze inferiori a 50 kW, e +25% a volume e +17% a valore per le potenze più elevate.

I numeri delle apparecchiature idroniche si riflettono sul settore delle unità terminali (ventilconvettori standard con e senza mantello, cassette e hi-wall), che chiudono il 2023 leggermente in negativo: -7% a volume e -0,3% a valore.

Infine, l’indagine Assoclima registra percentuali positive per le unità di trattamento aria (+10% a volume e +11% a valore) e la ventilazione meccanica residenziale, che riporta una crescita del 27% a volume, determinata soprattutto dalle unità non canalizzabili, e del +1% a valore.

“Il 2023 è stato un anno record per la produzione nazionale, cresciuta di oltre il 16% rispetto al 2022. La maggior parte dei settori mostra incrementi a doppia cifra (tra il 18 e il 34%) o addirittura un raddoppio del risultato, come nel caso dei condizionatori di precisione. Prosegue la crescita della quota export sul totale della produzione nazionale, indicatore di una consolidata capacità dell’industria nazionale di competere sui mercati europei e internazionali, salita al 55%. Un commento specifico merita il comparto delle pompe di calore elettriche aria-acqua: la forte frenata delle macchine di potenza inferiore a 17 kW nel segmento residenziale, che ha registrato un calo della produzione del 26% a fronte di una domanda del mercato interno in fortissima riduzione, ha visto l’industria reagire con rapidità, andando a cogliere le grandi opportunità offerte dal segmento di potenza superiore a 50 kW”, precisa Marco Dall’Ombra, capo gruppo Pompe di calore di Assoclima.

La presentazione della rilevazione Assoclima arriva a poche ore di distanza dall’approvazione da parte del Parlamento europeo della direttiva sulle prestazioni energetiche degli edifici (EPBD), una direttiva che segna un ulteriore passo verso il processo di decarbonizzazione degli usi finali con l’obiettivo di eliminare i combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento degli edifici entro il 2040.