“Il rimbalzo economico che ha fatto crescere il PIL italiano di sei punti deve essere stabilizzato. E’ questa la vera sfida che ci attende nei prossimi mesi”. Lo ha detto Alberto Gusmeroli, esponente della Lega e vicepresidente della Commissione Finanze a Montecitorio, durante il webinar ‘ La delega fiscale, in equilibrio tra equità, semplificazione e ossigeno alle imprese’ promosso dalla Cassa dei Ragionieri e degli Esperti contabili presieduto da Luigi Pagliuca. “Non dimentichiamo – ha aggiunto Gusmeroli – che lo scorso anno il nostro Paese ha perso il 9% del PIL e che negli anni precedenti abbiamo sempre assistito ad una crescita asfittica della nostra economia. Servono misure per dare liquidità alle imprese, sbloccare le grandi opere, mantenere bassi i tassi di interesse e procedere con una radicale sburocratizzazione. Solo con una crescita economica stabile potremo far fronte al debito pubblico e la delega fiscale al governo può essere lo strumento giusto”.
“Nella delega fiscale ci sono l’abolizione dell’Irap, la no tax area per dieci milioni di contribuenti, l’abolizione di 20 microtasse, dell’esterometro, dello split payment e i fondi per la digitalizzazione del sistema fiscale che potrebbe riequilibrare il rapporto tra contribuenti e Fisco”, ha continuato Gusmeroli, aggiungendo anche una riflessione: “Dobbiamo seguire questa strada per rispondere alle esigenze di piccole imprese e partite iva. Attraverso la rateizzazione del secondo acconto di novembre e con lo spostamento al 2022 del pagamento in sei rate mensili potremmo alleggerire il peso fiscale a costo zero per lo Stato come certificato anche da Eurostat. Lo stesso meccanismo può essere previsto per l’abolizione della ritenuta d’acconto da giugno a dicembre”.
L’ex viceministro allo Sviluppo Economico Stefano Buffagni del M5s, invece, ha sottolineato che “spesso occorre confrontarsi con il problema della macchina burocratica per l’attuazione degli indirizzi indicati dal Parlamento. E’ necessaria una profonda semplificazione, togliendo balzelli e favorendo la maggior fruizione possibile dei crediti d’imposta”. Per Buffagni “ è fondamentale incentivare i crediti per investimenti di natura diversa e le procedure semplificate per le piccole aziende. Con i due decreti ‘Sostegni’ sono stati concesse risorse economiche a fondo perduto a tutti. Ora, però, bisogna capire quali sono le imprese che possono realmente ripartire e sostenerle concretamente”.
Andrea Bongi si è fatto portavoce dei professionisti della categoria, spiegando che il Fisco italiano “non attrae investitori stranieri nel BelPaese. Abbiamo una complessità impensabile per altre tipologie di sistemi europei e mondiali. Condivido le proposte di eliminare l’Irap e di ‘spalmare’ la seconda rata di acconto al 2022 perché non si può chiedere in unica rata tutta la cifra. Resta la necessità di autofinanziare questa riforma parlando di recupero dell’evasione che è tema di grande rilevanza. Si può fare non solo con maggiori controlli ma anche alleggerendo il fisco sul carico di adempimenti. Ciò favorirebbe anche la possibilità per le imprese di disporre di maggiore liquidità presentandosi al sistema bancario con meno orpelli. Poi, c’è la problematica della dichiarazione dei redditi: bisogna ridurre la mole di istruzioni e di pagine da compilare”.
“Si ha l’impressione – ha detto Eleonora Linda Lecchi, rappresentante dell’ Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Bergamo ha detto – che la delega fiscale sia un po’ come la ‘tela di Penelope’. Serve più chiarezza su cosa fare in concreto e quante risorse ci sono da mettere in campo per comunicarlo con chiarezza a lavoratori, imprenditori e professionisti. L’auspicio è quello di trovare al più presto un equilibrio che garantisca prospettive di miglioramento. All’estero i governi stanno supportato piccole e medie imprese. In Italia un primo passo è stato compiuto con i decreti ‘Sostegni’ ma adesso servono ulteriori risorse”.