“E’ necessario mantenere il bilanciamento tra decarbonizzazione, occupazione e competitività delle imprese”. Lo ha detto Giuseppe Ricci, presidente di Confindustria Energia, nel corso del convegno ‘Infrastrutture energetiche per una transizione sicura e sostenibile’ in corso a Palazzo della Minerva. La competitività internazionale del settore industriale energivoro, ha aggiunto, “dipende dal costo dell’energia” e per questo “in funzione del modo in cui noi facciamo la transizione diamo la possibilità a questi settori di essere più o meno competitivi. Stiamo parlando di un milione di posti di lavoro”.
E’ compito di Confindustria, ha spiegato, assicurare che “le aziende italiane siano ancora competitive anche nella transizione”. L’energia, è il ragionamento di Ricci, “rappresenta l’elemento principale per il funzionamento delle aziende” e il suo costo elevato “e, ancora di più, la mancanza di affidabilità” sono “un muro invalicabile per la competitività delle nostre imprese”. Sono tanti, ha aggiunto, i soggetti determinanti “per costruire un nuovo modello energetico sostenibile in modo integrato per il nostro Paese, cioè il ministero dell’Ambiente, l’Arera, Cassa depositi e prestiti, che ha il ruolo di facilitare l’indirizzo degli investimenti nel posto e nel momento giusto, Terna e Snam, che rivestono il ruolo fondamentale di ‘cerniera’” per la distribuzione e lo stoccaggio.
Così, se da un lato, la sicurezza energetica “ci impone di prestare ancora più attenzione alla diversificazione delle fonti e delle soluzioni che dovremmo adottare” per una reale transizione, dall’altro il tema “va affrontato con un approccio olistico“, che non può essere “ideologico”. Confindustria Energia, ha spiegato Ricci “riconosce il ruolo fondamentale delle infrastrutture fin dalla stesura della Strategia energetica nazionale. Sono passati solo 5 anni, ma sembra siano passati secoli”. Il presidente ha ricordato che “un cambiamento del modello energetico così radicale necessita della massima attenzione e di interventi sostanziali in tutti i settori, sia per mantenere l’efficienza e la sicurezza dei settori in declino, cioè quelli fossili, sia per sviluppare i nuovi vettori energetici, sia per adeguare le reti, sia per bilanciare nel modo migliore il mix dei vettori e delle fonti durante il lungo periodo della transizione, garantendo sempre la sicurezza del sistema”.