Esonero contributivo per famiglie che assumono badanti

Il Dl Pnrr stabilisce anche alcune limitazioni

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 Dal prossimo 1° aprile sarà possibile fruire dell’esonero contributivo del 100% dei complessivi contributi previdenziali e assicurativi a carico del datore di lavoro domestico, nel limite massimo di 3.000 euro su base annua, riparametrato e applicato su base trimestrale, per un massimo di 24 mesi per l’assunzione di lavoratori domestici per l’assistenza a persone anziane over 80 titolati dell’indennità di accompagnamento.
“Potranno beneficiare della misura, che sarà in vigore fino al 31 dicembre 2025 – sottolinea Luigi Pagliuca, presidente della Cnpr – solo i datori di lavoro che risulteranno in possesso di un’attestazione Isee non superiore a 6.000 euro”. Inoltre, la badante deve essere regolarizzata o essere assunta a tempo indeterminato, con mansioni di assistente a soggetti anziani dagli 80 anni in su e l’anziano assistito deve essere già titolare di indennità di accompagnamento.

“Sono previste una serie di limitazioni di accesso – prosegue Luigi Pagliuca – nei casi in cui tra lo stesso datore di lavoro e lo stesso lavoratore o persona del suo nucleo familiare sia cessato un rapporto di lavoro domestico da meno di sei mesi”. Le limitazioni si estendono anche nel caso di assunzione di parenti o affini, a meno che il rapporto riguardi mansioni specifiche elencate nell’articolo 1, comma 3, secondo periodo, numeri da 1 a 5, del d.P.R. 31 dicembre 1971, n. 1403: Assistenza degli invalidi di guerra civili e militari; Assistenza dei mutilati ed invalidi civili; Assistenza dei ciechi civili con diritto al trattamento di pensione previsto dalla legge n.66/1962; Prestazioni di opere nei confronti dei sacerdoti secolari di culto cattolico; Prestazioni di servizi diretti e personali nei confronti dei componenti le comunità religiose o militari di tipo familiare.