Estensione del congedo parentale per le lavoratrici madri

Le novità introdotte dalla Legge di Bilancio 2024

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Il Governo ha introdotto una serie di modifiche legislative riguardanti i congedi parentali e gli esoneri contributivi per le lavoratrici madri in Italia. Vediamoli insieme.

“La manovra prevede un’estensione del congedo parentale con un’ulteriore mensilità indennizzabile all’80% per i dipendenti che terminano il periodo di congedo obbligatorio di maternità e paternità dopo il 31 dicembre 2023. Inoltre – evidenzia Guido Rosignoli, vicepresidente della Cassa dei ragionieri e degli esperti contabili – il congedo può essere fruito nei primi dodici anni di vita del bambino, per un massimo di 10 mesi, che possono diventare 11 se il padre lavoratore si astiene dal lavoro”.

Nel 2025, l’indennità relativa al secondo mese di congedo scenderà al 60%, mentre il primo mese rimarrà indennizzabile all’80%.

“Per il triennio 2024-2026, è previsto un esonero totale dei contributi previdenziali e assistenziali per le lavoratrici madri a tempo indeterminato con tre o più figli. L’esenzione – prosegue Guido Rosignoli – è valida fino al mese di compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo, con un limite massimo di 3.000 euro, riparametrato su base mensile”.

Per il solo anno 2024, in via sperimentale, l’esenzione contributiva si applica anche alle lavoratrici madri con due figli.

Le nuove disposizioni si applicano a tutti i datori di lavoro, pubblici e privati, inclusi quelli che non hanno la qualifica di imprenditori come studi professionali, associazioni, fondazioni, ecc. con l’unica eccezione per il settore del lavoro domestico.