Fattura obbligatoria per le vendite online

Cosa stabilisce la Corte di Cassazione

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In materia di certificazione fiscale dei corrispettivi per la vendita di beni nell’ambito di un rapporto di commissione, l’ordinanza n.23084/2024 della Corte di Cassazione ha chiarito la corretta applicazione delle norme in materia di IVA e di emissione di fatture.

“La sentenza in oggetto ha stabilito che nel caso in esame, nonostante la persona fisica gestisse autonomamente la vendita online e negoziasse il prezzo, tale situazione non ha escluso la qualificazione del rapporto come contratto di commissione, rilevante ai fini IVA. L’art.2, comma 2, n.3 del DPR n.633/1972 – sottolinea Guido Rosignoli, vicepresidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – considera ‘finzione giuridica’ i passaggi di beni tra committente e commissionario come cessione di beni. Pertanto, anche se la persona fisica agiva direttamente, si applica la disciplina del contratto di commissione”.

La Suprema Corte ha poi escluso l’applicazione dell’art.22 del DPR n.633/1972 che prevede l’esonero dall’emissione della fattura per le vendite al dettaglio non richieste dal cliente al momento della transazione. 

L’esclusione si applica solo quando il cliente è un consumatore finale e non un soggetto passivo IVA.

“Anche nel caso di vendita tramite piattaforme online, ha ribadito la Corte, il rapporto di commissione tra una società e una persona fisica resta disciplinato dall’art.2, comma 2, n.3 del DPR n.633/1972. Di conseguenza – conclude Rosignoli i passaggi di beni tra committente e commissionario sono considerati cessioni di beni e la società è tenuta a emettere la fattura, non potendo applicarsi le deroghe previste per le vendite al dettaglio”.