Ad aprile 2021 si stima che il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, aumenti del 3,3%, in termini congiunturali. La crescita è più marcata sul mercato interno (+4,0%) rispetto a quello estero (+1,7%). Nella media del trimestre febbraio-aprile l’indice complessivo è cresciuto del 4,8% rispetto al trimestre precedente. Lo rileva l’Istat, spiegando che l’indice è salito ad aprile “ben al di sopra dei livelli precedenti la crisi”. “Segnali di accelerazione – si legge nella nota – si evidenziano su entrambi i mercati, con la componente interna che mostra una maggiore vivacità rispetto a quella estera”.
Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, ad aprile gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale per i beni strumentali (+6,1%), l’energia (+4,0%) e i beni intermedi (+3,3%). I beni di consumo restano pressoché stabili (-0,1%), come sintesi di un incremento dei beni durevoli (+1,6%) e di una modesta riduzione di quelli non durevoli (-0,5).
Corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 come ad aprile 2020), il fatturato totale cresce in termini tendenziali del 105,1%, in ragione del confronto con il dato estremamente basso di aprile 2020. In particolare, si registrano variazioni positive di ampiezza straordinaria su entrambi i mercati: 114,7% sul mercato interno e 87,8% su quello estero.
Anche per i raggruppamenti principali di industrie si registrano incrementi tendenziali di entità eccezionale per tutti i settori: +171,1% i beni strumentali, +125,2% l’energia, +104,4% i beni intermedi e +58,2% i beni di consumo.
Con riferimento al comparto manifatturiero, si rilevano aumenti tendenziali per tutti i settori di attività economica e solo i farmaceutici segnano un risultato negativo (-1,0%).