Si conclude un difficile secondo trimestre per il settore manifatturiero italiano, che ha registrato il peggiore calo della produzione dal culmine della crisi pandemica nel 2020. L’Indice Hcob Pmi (Purchasing Managers’ Index) di giugno per la manifattura è diminuito a 43.8. Inoltre, attestandosi al di sotto della soglia neutra di non cambiamento di 50.0 per il terzo mese consecutivo, si è ridotto da 45.9 di maggio e ha mostrato il peggioramento maggiore delle condizioni operative da aprile 2020.
I nuovi ordini sono calati notevolmente, mentre le aziende hanno ridotto drasticamente i loro acquisti. La carenza della domanda e il rapido miglioramento della catena di distribuzione hanno favorito la contrazione dei prezzi di acquisto a un tasso mai osservato da aprile 2009. Le aziende hanno continuato ad assumere personale, anche se la crescita è scivolata ad un tasso marginale a causa dell’ottimismo sulla previsione futura che è diminuito rispetto a maggio.
L’indice è stato compromesso dal crollo più rapido della produzione e dei nuovi ordini. Nel primo caso il declino è stato il più elevato da quello drammatico causato dalle restrizioni pandemiche di aprile 2020, la contrazione dei nuovi ordini invece è stata la maggiore registrata dall’indagine in otto mesi. Le aziende campione (le 400 più rappresentative, ndr) hanno prevalentemente riportato una carenza della domanda di mercato, con l’incertezza e l’utilizzo delle giacenze tra i clienti, l’alta inflazione e la riduzione dei budget che hanno influenzato i nuovi ordini. Le esportazioni sono diminuite per il terzo mese consecutivo, e al livello maggiore dallo scorso ottobre. L’entità del calo degli ordini generali ha in parte colto alcune aziende manifatturiere di sorpresa, lasciandole con un’eccedenza di giacenze presso i loro magazzini.
In risposta alla forte contrazione, le imprese manifatturiere hanno ridotto notevolmente la loro attività di acquisto, scegliendo, qualora possibile, di utilizzare le loro giacenze. Il declino degli acquisti è stato il maggiore in oltre tre anni e ha esteso l’attuale sequenza di contrazione a 13 mesi. I fornitori delle imprese manifatturiere italiane hanno beneficiato della ridotta domanda, ponendo fine a qualsiasi forma di pressione sulla catena di distribuzione nel corso del mese. Conseguentemente all’eccesso di giacenze riportato presso i fornitori, i tempi medi di consegna sono migliorati drasticamente e per il quarto mese consecutivo.
A giugno i prezzi di acquisto hanno riportato un forte calo, diminuendo al livello più alto mai registrato dall’apice della crisi finanziaria nel 2009. Parecchi beni hanno riportato una riduzione di costo a causa della riduzione di prezzo presso i fornitori in risposta alla minore domanda di mercato. Le aziende stesse hanno ridotto i loro prezzi di vendita, traferendo, qualora possibile, i minori prezzi di acquisto ai loro clienti. Detto questo, alcune aziende campione hanno segnalato che i loro clienti hanno deciso di rimandare gli ordini in quanto prevedono ulteriori tagli dei prezzi nei mesi prossimi.