Secondo quanto riportato da una nota Istat a settembre 2021 si è registrato, rispetto al mese precedente, un incremento dell’occupazione e una diminuzione dei disoccupati in attivi.
L’aumento dell’occupazione (+0,3%, pari a +59mila unità), ha interessato gli uomini e soprattutto le donne, e coinvolge i dipendenti a tempo determinato, le persone tra i 25-34 anni e gli ultra 50enni. Di conseguenza, il tasso di occupazione sale al 58,3% (+0,2 punti).
La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-1,2%, pari a -28mila unità rispetto ad agosto) è più marcata per gli uomini e coinvolge solo chi ha più di 24 anni. Il tasso di disoccupazione cala al 9,2% (-0,1 punti), nonostante l’aumento tra i giovani al 29,8% (+1,8 punti).
La riduzione del numero degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, osservata a settembre rispetto al mese di agosto (-0,3%, pari a -46mila unità), interessa solamente le donne, i 25-34enni e i maggiori di 50 anni. Il tasso di inattività scende al 35,7% (-0,1 punti).
Confrontando il terzo trimestre con il precedente, il livello dell’occupazione è più elevato dello 0,4%, con un aumento di 81mila unità.
La crescita dell’occupazione, nel confronto trimestrale, si associa alla diminuzione delle persone in cerca di occupazione (-5,6%, pari a -137mila unità) e alla sostanziale stabilità degli inattivi.
A seguito della ripresa dell’occupazione, registrata anche tra febbraio e giugno 2021, il numero di occupati è superiore a quello di settembre 2020 dell’1,2% (+273mila unità). Registrate, però, variazioni negative per gli indipendenti e per i lavoratori tra i 35 e i 49 anni, in quest’ultimo caso solo per effetto della componente demografica. Infatti, il tasso di occupazione – in aumento di 1,0 punti percentuali – sale per tutte le classi di età.
Rispetto a settembre 2020, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-9,1%, pari a -230mila unità), sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-2,0%, pari a -280mila), aumentato in misura eccezionale all’inizio dell’emergenza sanitaria.