Istat: cala a ottobre fiducia consumatori, sale quello imprese

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Dopo l’aumento registrato lo scorso mese, l’indice del clima di fiducia dei consumatori torna a diminuire registrando una variazione da 119,6 a 118,4. Lo rilevano le stime dell’Istat che, al contrario, evidenziano un aumento dell’indice composito del clima di fiducia delle imprese (da 113,7 a 115,0).

La flessione dell’indice di fiducia dei consumatori esprime un peggioramento diffuso dei giudizi: il clima corrente registra la discesa più marcata (da 116,1 a 113,7) mentre il clima economico e quello personale evidenziano flessioni più contenute (rispettivamente, da 143,6 a 142,2 e da 111,5 a 110,4). Solo il clima futuro è in aumento, passando da 124,7 a 125,4.
Per le imprese si stima un miglioramento della fiducia nell’industria: nel settore manifatturiero l’indice aumenta da 113,2 a 114,9 e nelle costruzioni sale da 155,5 a 159,2. Si registrano, invece, un calo lieve nei servizi di mercato (l’indice scende da 112,3 a 112,1) e più ampio, nel commercio al dettaglio (l’indice passa da 106,7 a 105,4).
Sia nella manifattura sia nelle costruzioni tutte le componenti dell’indice di fiducia sono in miglioramento.

In relazione ai servizi di mercato, i giudizi sugli ordini e quelli sull’andamento degli affari sono in crescita, mentre una diminuzione caratterizza le attese sugli ordini. Nel commercio al dettaglio si rileva un deterioramento dei giudizi e delle attese sulle vendite, in presenza di una diminuzione delle scorte di prodotti finiti. A livello di circuito distributivo, l’indice di fiducia è in peggioramento sia nella grande distribuzione (da 109,0 a 108,1) sia in quella tradizionale (da 102,2 a 100,8).

Sulla base delle domande trimestrali presenti nel questionario dell’indagine manifatturiera, a ottobre cresce per la quarta volta consecutiva la quota di imprese manifatturiere che lamenta l’insufficienza degli impianti e/o di materiali quali ostacoli alla produzione (l’incidenza sale da 14,5% a luglio 2021 a 17,8%). Con riferimento all’indagine sulle imprese di costruzione, dove la domanda sugli ostacoli all’attività è formulata mensilmente, si conferma l’aumento, in atto dallo scorso marzo, della quota di imprese che individua nella carenza di materiali un impedimento all’attività (la relativa percentuale passa da 9,7% a 10,8%).