L’Unione europea finanzia 1,43 miliardi per il rafforzamento delle imprese italiane

L’iniziativa è stata promossa grazie al piano REACT-EU

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Secondo quanto riportato da Istat, la distanza del livello occupazionale italiano dalla media Ue27, che era già massima alla fine del 2019 (-9 punti percentuali), nei primi 6 mesi del 2021 si attestava a -11, la più elevata tra i Paesi.

Nel tentativo di far fronte alle ripercussioni della pandemia di Covid-19 sull’economia, però, nel maggio 2020 l’Unione europea ha elaborato un programma di risorse supplementari, il piano Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe (REACT-EU).

Le iniziative comprese nella Strategia per il contrasto all’emergenza sono state finanziate da 13,6 miliardi di euro delle politiche di coesione, di cui 13,4 miliardi direttamente provenienti da risorse di coesione. Secondo quanto riportato da Opencoesione, avrebbero contribuito alla posta in essere di 147.537 progetti.

Con l’obiettivo ultimo di sostenere le imprese, 1,43 miliardi di euro sono stati impiegati per incrementare la dotazione finanziaria della riserva del PON Imprese e Competitività.

Considerando invece le categorie delle spese, si nota che il 29,6% del totale – pari a 4.024,5 milioni di euro – si colloca sotto la voce “competitività delle imprese”. Rilevanti, inoltre, i finanziamenti finalizzati ad inclusione sociale e salute (2.858,1 milioni), capacità amministrativa (1.354,7 milioni) e istruzione e formazione (1.576,6 milioni).

Occhio di riguardo anche all’ambito dell’occupazione e del lavoro, per il quale sono stati stanziati 1.354,7 milioni.

Quanto alla geografia della suddivisione dei finanziamenti, la maggior parte – 5,5 miliardi di euro – è stata investita nel Mezzogiorno. L’oltre 40% del capitale totale, infatti, è stato destinato alla Sicilia  (1,98 miliardi) e alla Campania (1,4 miliardi). A superare il miliardo di euro di risorse è stata anche la regione del Lazio, che ha assorbito il 7,5% del totale.