Milleproroghe, stop alla Rottamazione Quinquies

Bollata ‘inammissibile’ dalla commissione Affari costituzionali del Senato

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Il Decreto Milleproroghe, di nome e di fatto, è da sempre stato usato dal mondo politico come contenitore per proroghe e disposizioni urgenti di misure prossime alla scadenza.
L’ultimo decreto, con i suoi 1.266 emendamenti abbraccia una vasta gamma di temi cruciali tra cui la sugar tax, l’obbligo per le imprese di assicurarsi contro catastrofi e l’estensione della cassa integrazione al settore della moda.

“Tra gli elementi chiave del Milleproroghe 2025, spicca la Rottamazione quinquies – evidenzia Rosa Santoriello, consigliera d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – una riedizione che consentirebbe ai contribuenti di estinguere i debiti con il fisco entro il 31 dicembre 2023 in 120 rate, con una nuova regola di decadenza dopo 8 rate mancate”.
La proposta, che ha attirato l’attenzione della Commissione Affari Costituzionali del Senato, è stata recentemente bollata come ‘inammissibile’, poiché non rilevante al testo del Milleproroghe e priva di copertura finanziaria adeguata. Un destino incerto che si poteva intuire dalle dichiarazioni del viceministro all’Economia, Maurizio Leo, che aveva evidenziato i rischi di riproporre sanatorie fiscali con troppa frequenza.

“La decisione finale sul Milleproroghe spetta ora al Senato, che potrebbe decidere di riaprire i termini per coloro che sono decaduti dalla Rottamazione quater, se inclusa nel decreto. Tuttavia – prosegue Santoriello – altre proposte, come la sospensione della notifica di atti dell’Agenzia delle Entrate e la proroga dei contratti pubblici, sono state rigettate per estraneità della materia”.

Intanto, è stata presentata una proposta di legge per attivare una nuova ‘Rottamazione’ da parte della Lega, primo firmatario Alberto Luigi Gusmeroli in qualità di presidente della Commissione Attività Produttive della Camera, per aiutare imprese e famiglie.