“Fornire a istituzioni e industria un quadro dettagliato e in continuo aggiornamento della filiera auto nazionale, indispensabile per accompagnarla con successo verso le sfide del futuro”. È questo l’obiettivo, dell’Osservatorio sulle trasformazioni dell’ecosistema automotive italiano, l’Osservatorio Tea, nato su impulso di Motus-E e del Cami (il Center for Automotive and Mobility Innovation del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia). L’iniziativa è entrata nel vivo con la presentazione alla fiera Key 2023 di Rimini del primo volume di ricerca dell’Osservatorio e del sito web che consentirà alle aziende di iscriversi liberamente al monitoraggio (www.osservatoriotea.it). Le imprese della filiera già censite sono oltre 2.500, per un totale di più di 280mila occupati coinvolti. L’inedito grado di dettaglio della mappatura consente di scandagliare i singoli portafogli prodotti delle aziende, aiutandole a individuare tutte le nuove opportunità di crescita partendo dagli asset produttivi esistenti. Dallo studio emerge che nel 2023 un’auto su cinque prodotta in Italia sarà elettrica.
Entro il 2030 le case automobilistiche investiranno quasi 1.200 miliardi di euro per l’elettrificazione e già quest’anno circa un quinto delle auto prodotte in Italia sarà full electric. Una quota destinata a crescere notevolmente nei prossimi anni. L’intera filiera della componentistica dovrà quindi farsi trovare pronta, per alimentare la produzione di auto locale e per l’export. “Il dibattito sullo stop alla vendita dei veicoli termici dal 2035 va superato per concentrarsi in modo pragmatico e pratico sulla politica industriale”, sottolinea il segretario generale di Motus-E, Francesco Naso, “dobbiamo essere veloci a supportare la riconversione della filiera italiana, che sconta ancora un certo ritardo rispetto ad altri Paesi Ue. Abbiamo delle competenze invidiate in tutto il mondo, ora serve un attento lavoro di programmazione per metterle a frutto”.
L’Osservatorio Tea è stato messo a completa disposizione di istituzioni e industria, con un’innovativa formula di gestione e indirizzo all’insegna della massima cooperazione tra stakeholder. “L’obiettivo a livello nazionale può essere uno solo”, conclude Naso, “sfruttare le trasformazioni in atto nel mondo dell’auto per rilanciare un tessuto produttivo fondamentale per il Paese”. “Questa iniziativa rappresenta una grande occasione per conoscere in profondità il sistema automotive italiano nel suo complesso”, spiega Giuseppe Giulio Calabrese, responsabile scientifico dell’Osservatorio Tea e dirigente di ricerca del Cnr-Ircres, “in questo modo sarà possibile avere una chiara percezione delle trasformazioni in atto nel settore e di come le imprese italiane di questo ecosistema si stanno attrezzando tecnologicamente e in termini di competenze dei propri addetti”.