Nice, l’automazione italiana diventa globale

Stefano Fresco: “I nostri progetti mettono al centro le esigenze delle persone”

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Semplificare la vita quotidiana è la mission aziendale. Tecnologica, all’avanguardia e attenta al design, Nice, leader nella smart home, security, home & building automation, vanta un successo a livello globale. Dal 1993 è ambasciatrice del made in Italy in tutto il mondo, tenendo sempre al centro il fattore più importante: le persone. Stefano Fresco, General Manager di Nice Italia, ha raccontato l’evoluzione e i progetti futuri di questa realtà in continua evoluzione, mentre con Marco Bianchet, Group quality & sustainability Director, abbiamo affrontato l’importante tematica della sostenibilità.

La storia di Nice ha inizio nel 1993. Com’è cambiata in questi anni?
Stefano Fresco (SF)
: Nice oggi è leader globale nei settori della smart home, security, home & building automation, con un’offerta completa di soluzioni integrate per la casa. Attualmente l’organizzazione può contare su oltre 3.000 persone, le ‘Nice People’, con un ricco bagaglio di competenze e di culture diverse, oltre a 15 centri R&D e 13 stabilimenti produttivi al servizio dei nostri partner e clienti in più di 100 paesi del mondo. Dal 2018 ad oggi, abbiamo acquisito sette realtà, tra cui la Nortek Control nel 2021, e abbiamo creato la Business Unit Sun Shading Solutions Nice.

Quali sono gli elementi che vi differenziano dalla concorrenza?
SF
: Proponiamo una vasta gamma di soluzioni connesse, facili e personalizzabili per il consumatore finale. Su questi principi si fonda la creazione del nuovo ecosistema Smart Home di Nice: completo, integrato, connesso e aperto, che mette al centro le esigenze di chi la casa la vive. Il concetto di Smart Home per Nice si inserisce nel contesto delle Home Solutions. Il nostro obiettivo è semplificare la vita delle persone, permettendo di creare scenari personalizzati per un ambiente abitativo su misura, intelligente e accogliente, per tutta la famiglia, considerando, soprattutto, che con la pandemia da Covid19 la casa non è solo ‘nido’ domestico, ma anche ufficio e spazio per il tempo libero.

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Già nel 2015 avete inaugurato TheNicePlace, uno spazio per la partecipazione. Ci racconta questa iniziativa?
SF
: TheNicePlace è uno ‘spazio sociale’ che rappresenta la cornice e il cuore delle attività che Nice organizza e accoglie, per coinvolgere le persone e le comunità in un processo continuo, stimolare la crescita culturale interna ed esterna all’azienda, sia in senso individuale sia collettivo, e valorizzare i saperi e le competenze di ognuno. Inoltre, all’interno è presente un’esposizione che ripercorre l’evoluzione e racconta l’anima dell’azienda nel tempo. TheNicePlace è dunque un’opportunità di crescita, uno spazio che permette a chi lo visita di vivere delle esperienze uniche.

L’attenzione al design è centrale nella vostra filosofia aziendale. Come si è modificata la produzione per conciliare bellezza e funzionalità?
SF
: Nice è stata la prima azienda nel settore dell’home automation a credere nel valore del design. Da sempre i nostri prodotti si distinguono per l’elevata qualità estetica e la cura dei dettagli. Abbiamo reso attraenti anche prodotti molto tecnici, che così sono diventati dei veri e propri elementi di arredo. E poi, design per Nice si traduce in semplicità: da un unico comando anche via app possono essere controllati e gestiti in modo integrato tutti i sistemi di automazione.

Guardando al futuro quali sono i progetti di Nice?
SF
: Abbiamo piani ambiziosi per il gruppo e per il mercato italiano, da qui al 2025. In conseguenza anche dei cambiamenti climatici che stanno interessando il nostro pianeta, stiamo focalizzando i nostri sforzi nell’ambito delle soluzioni per l’automazione e il controllo delle schermature solari grazie alla business unit Sun Shading Solutions. A livello di volumi di affari, il gruppo punta a raggiungere il miliardo di euro nel futuro prossimo. Trasformazione digitale, people empowerment, sostenibilità, integrazione e centralità del cliente sono le parole che ci guideranno nel 2023, con l’obiettivo di rafforzare il brand Nice su scala globale.

Parliamo di sostenibilità. Nel 2021 avete annunciato di intraprendere un programma di transizione sostenibile. Quali sono i risultati ottenuti fino a oggi?
Marco Bianchet (MB)
: Si tratta di un vero e proprio cambio di paradigma, interno ed esterno, perché la sostenibilità diventi la chiave di volta della strategia aziendale. Crediamo che grazie all’innovazione, da sempre motore dell’azienda, praticare azioni sostenibili significhi gestire lo sviluppo in maniera diversa e più efficiente. Il primo step, iniziato nel 2021, è stato misurare la carbon footprint dell’organizzazione, ossia le emissioni di gas serra generate lungo tutta la catena del valore, espresse in tonnellate di CO2 equivalente. Sulla base di questo, verranno valutati i processi e i prodotti di Nice, al fine di ridurre gli impatti sulla salute, sulle acque, sull’atmosfera, sul suolo. Con l’obiettivo finale di annullare, o ridurre notevolmente, le emissioni di CO2. Inoltre, stiamo lavorando al primo bilancio di Sostenibilità del Gruppo che servirà come linea guida per definire la strategia sostenibile dell’azienda.

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Quali gli obiettivi a lungo termine?
MB
: In accordo con gli obiettivi dell’agenda ONU 2030, sviluppiamo sistemi e progetti per la riduzione dell’impatto ambientale e per favorire l’efficientamento energetico degli edifici.
Ne è un esempio virtuoso il nuovo headquarter Nice in Brasile che verrà inaugurato prossimamente a Limeira. L’edificio, progettato per soddisfare i requisiti della certificazione LEED, nasce per ridurre il consumo di energia attraverso l’impiego di una serie di misure attive e passive che sfruttano le condizioni climatiche. In questo modo, funzionerà senza il supporto della rete elettrica in diversi periodi dell’anno, permettendo l’azzeramento delle emissioni di carbonio. Inoltre, con l’installazione dei pannelli fotovoltaici verrà soddisfatto il fabbisogno elettrico dell’headquarter, e la struttura del tetto consentirà la raccolta dell’acqua piovana.

Inoltre, ritenete che l’Italia abbia strumenti e potenzialità per raggiungere i 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile che prevede l’Agenda 2030?
MB
: Da quanto abbiamo appreso dal Rapporto 2021 ASviS, la pandemia ha avuto un impatto negativo, rallentando ovunque il progresso. Nonostante ciò, l’Unione Europea si riconferma leader mondiale delle politiche per lo sviluppo sostenibile e l’Italia sta lavorando con costanza per il raggiungimento degli Obiettivi. La strada è ancora lunga, ma vogliamo essere ottimisti: siamo fiduciosi che Governo e istituzioni si muoveranno in maniera sinergica verso l’attuazione delle proposte trasversali incluse nel Rapporto. E noi, come azienda leader in un settore in cui la sostenibilità è tra i punti cardine dello sviluppo, faremo del nostro meglio per dare un significativo esempio e contributo.