Notifica atti, l’onere della prova è a carico del mittente

Spetta al Fisco provare il contenuto del plico

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L’ordinanza n.25160/2024 della Corte di Cassazione affronta l’importante tema della notifica di atti tramite raccomandata, stabilendo che spetta al mittente provare che tutti i documenti destinati a essere notificati fossero effettivamente presenti nella busta inviata, qualora questa fosse destinata a contenere più atti.

“Nel caso in esame, un professionista aveva contestato di non aver ricevuto un questionario inviatogli dall’Agenzia delle Entrate, pur avendo ricevuto una lettera accompagnatoria che ne faceva riferimento. La CTR della Lombardia – spiega Gianluca Buselli, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – aveva ritenuto che spettasse al contribuente provare l’assenza del questionario nella busta e, quindi, confermava la sanzione imposta dal Fisco per la mancata compilazione del modulo”.

Nella sentenza, gli Ermellini ha stabilito che nel caso di invio di una busta contenente più documenti, come nel caso in cui vi siano una lettera accompagnatoria e un questionario, è compito del mittente (in questo caso l’Agenzia delle Entrate) dimostrare che tutti i documenti siano stati effettivamente inseriti nel plico. 

“Tale principio si basa su due precedenti sentenze della Cassazione – prosegue Buselli – le quali stabiliscono che, qualora il destinatario dichiari di aver ricevuto solo parte degli atti, l’onere della prova ricade sul mittente”.

La Corte ha quindi annullato la sentenza della CTR per falsa applicazione dell’articolo 1335 del codice civile, rinviando la causa per un nuovo esame alla luce dei principi di diritto correttamente interpretati.