Gli investimenti e i progetti del Pnrr porteranno in Italia a una domanda aggiuntiva media di acciaio dell’1,9% l’anno nel periodo 2021-26, cioè circa 460mila tonnellate annue, con una concentrazione dei volumi nel 2024 e nel 2026. Sono le stime che l’Ufficio Studi siderweb ha presentato oggi nel corso del convegno online ‘Pnrr: occasione d’acciaio’, organizzato da siderweb – La community dell’acciaio in collaborazione con BPER Banca.
In Unione europea, le previsioni dicono di una domanda aggiuntiva media di acciaio dell’1% l’anno, cioè 1,5 milioni di tonnellate. Ci sono però alcuni problemi: il Pnrr è stato stilato “prima dello scoppio della guerra in Ucraina, che ha avuto un impatto molto forte sui prezzi dell’acciaio – ha spiegato Gianfranco Tosini dell’Ufficio Studi siderweb –. Se perdurassero le quotazioni attuali, finanziare tutti i progetti previsti sarebbe molto difficile. Quindi, o si ridimensiona il numero di investimenti e il loro importo medio, o si rivedono gli importi dei fondi”. “Un secondo problema – ha aggiunto l’analista – sono gli appalti, che sono assegnati oggi, ma le relative realizzazioni vengono fatte a distanza di mesi o anni. L’oscillazione dei prezzi complicherà i processi. È un altro aspetto su cui fare riflessioni, che ci terrà impegnati nei prossimi anni e porterà a prendere decisioni forti”.
In questo contesto, BPER Banca si è dotata di una ‘Intelligence Unit Pnrr’. “BPER Banca – ha detto Adelaide Mondo, responsabile Ufficio Corporate Lending BPER Banca – lavora da tempo per farsi trovare preparata alle sfide che emergono dall’evoluzione degli scenari economici. Attraverso il Progetto BPER 4 Next Generation abbiamo messo in campo un piano di azione per le aziende che include, tra le varie attività, il supporto nel cogliere le opportunità offerte dal Pnrr, l’accompagnamento verso la transizione energetica e tecnologica, consulenze specialistiche, diverse tipologie di finanziamenti per rafforzare il posizionamento sui settori chiave della nostra economia e agevolare il posizionamento migliore nelle filiere strategiche. Abbiamo professionisti preparati per sostenere le imprese in tutto il territorio nazionale”.
“Siamo consapevoli di attraversare una fase congiunturale in cui regna incertezza – ha aggiunto Andrea Del Moretto, responsabile Servizio Key Clients Imprese – Italy BPER Banca –, dominata da timori di rischio inflazione e talvolta da difficoltà di reperimento delle materie prime, che coinvolge l’intero sistema economico e che trascina anche il comparto dell’acciaio. La strategia migliore, in questo momento, è quella di continuare a credere nelle opportunità del settore, che non mancano, valutando anche opportunità di aggregazione e proponendo investimenti rivolti a piani di crescita oculati. Nel comparto, BPER Banca ha in essere linee di credito per oltre 3 miliardi, di cui circa un terzo per finanziamenti a medio termine, e possiamo supportare le aziende anche con attività di advisory M&A: abbiamo riscontri positivi nel dialogo costante con gli imprenditori, e questo ci conferma che stiamo andando sulla strada giusta”.
Ruggero Brunori, amministratore delegato di Ferriera Valsabbia, si è detto “fiducioso che il Pnrr possa rimettere in ordine tante questioni aperte, che si trascinano da diversi anni”. Tra queste, la salvaguardia del rottame ferroso quale materia prima principe dell’elettrosiderurgia, anche perché “la produzione di acciaio da forno elettrico è la più avanzata dal punto di vista ambientale”.
I rincari sulle materie prime, ha dichiarato Carlo Berardi, amministratore delegato di Colombo Costruzioni, “sono stati nell’ordine del 20-30%. In questo contesto, credo che il Pnrr sia uno strumento prezioso. Ritengo, però, che ci possano essere dei problemi sul rispetto delle scadenze, dato che il nostro Paese ha dei tempi di avvio dei cantieri piuttosto lungo”. Per questo, ha detto, l’Italia ha bisogno di una semplificazione burocratica.