Puglia Green Hydrogen Valley, una grande sfida strategica

La Regione punta a creare tre impianti di produzione per generare fino a 300 milioni di metri cubi all’anno di idrogeno rinnovabile

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Nella Puglia che primeggia a livello nazionale per la diffusione di fonti rinnovabili, la produzione di H2 verde è la scommessa più grande. A guidare la transizione energetica il progetto denominato ‘Puglia Green Hydrogen Valley’, frutto del memorandum di intesa (MoU) firmato da Edison e Snam con Saipem e Alboran Hydrogen. La Regione punta a creare tre impianti di produzione di idrogeno verde a Brindisi, Taranto e Cerignola (Foggia). Coinvolti nell’iniziativa importanti partner regionali come l’Acquedotto Pugliese, le Ferrovie Appulo Lucane, i distretti tecnologici e produttivi pugliesi, il Politecnico di Bari, l’Università di Bari, di Foggia e del Salento.

L’H2 della valley sarà ottenuto tramite elettrolisi dell’acqua, processo che sarà a sua volta alimentato da energie rinnovabili. La capacità complessiva sarà di 220 MW per una potenza totale di 380 MW alimentati da una produzione fotovoltaica. Secondo le previsioni iniziali, a regime, la valley genererà ogni anno fino a 300 milioni di metri cubi di idrogeno rinnovabile. Il vettore energetico oltre ad essere impiegato nella mobilità sostenibile, arriverà al tessuto industriale limitrofo anche attraverso il blending – la miscelazione – con la rete gas locale del partner Snam. La rivoluzione energetica coinvolgerà parte delle industrie pugliesi. Un primo passo per la conversione sostenibile degli approvvigionamenti energetici. L’impatto del segmento industriale rientra, infatti, tra le categorie dei settori cosiddetti ‘hard to abate’. Nel contesto regionale sono presenti concentrazioni di industria pesante che, stando allo studio ‘Energia e competitività in Puglia’ del Politecnico di Milano in collaborazione con lo spinoff del Politecnico di Bari Ingenium, assorbono più energia della media nazionale (26% rispetto al 21%). Il comparto da solo è responsabile del 6,7% delle emissioni di tutto il settore industriale nazionale. “Con la partita dell’idrogeno, la Puglia può essere protagonista della transizione energetica, anche per quanto riguarda la riconversione dei grandi impianti a carbone, come l’Ilva” riferisce a Gea l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Alessandro Delli Noci.

Per la Puglia l’idrogeno è soprattutto una sfida strategica. È l’opportunità di sviluppare competenze verticali per creare una filiera produttiva legata all’industria dell’H2 verde. La Regione che si è già candidata per diventare la sede del Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’Idrogeno, nell’ambito del Pnrr e della missione n. 2 ‘ Rivoluzione verde e transizione ecologica’, ha manifestato interesse anche per il bando del Mite che punta a riconvertire aree industriali dismesse in siti produttivi di idrogeno verde. Per ottenere i fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza, i centri di produzione, distribuzione e impiego su scala locale di idrogeno devono impiegare solamente fonti di energia rinnovabile. Un’occasione per la Puglia che ha sviluppato una forte presenza nell’eolico e nel fotovoltaico e che può contare sulla disponibilità di risorse naturali.