Sono le piccole imprese ad aver accusato di più il colpo legato alla recessione. E’ quanto emerge dal Rapporto annuale dell’Inps in cui si nota che, utilizzando come misura della domanda di lavoro gli anni-uomo contribuiti, nel 2020 la domanda effettiva di lavoro dipendente risulta diminuita dell’8.5% per effetto della crisi pandemica che ha investito principalmente il settore privato (-10.6% corrispondenti a circa 1,3 milioni di anni-uomo), soprattutto nell’area della piccola impresa fino a 15 dipendenti (-16.6%) ma anche nell’area delle medie imprese tra 15 e 99 dipendenti (-11.3%) e, decrescendo, nelle aziende di dimensione superiore (-5.3%).
Sono quasi 300mila le imprese che ancora non riescono ad uscire dalla crisi determinata dalla pandemia. Concentrandosi sulle aziende stabilmente presenti negli ultimi due anni (1.267.000 imprese), il 43% (541.000) non ha mai usufruito di Cig, il 18% (227.000 imprese) ha fatto ricorso alla Cig solo nella fase più severa del lock-down nella primavera 2020 e il 17% (211.000 imprese) ha avuto qualche trascinamento comunque esauritosi nel corso del 2020. Vi è quindi un residuo 22%, pari 288.000 imprese che agli inizi del 2021 faceva ancora ricorso alla Cig e non era riuscito ancora a risollevarsi.