Il datore di lavoro può legittimamente introdurre nuovi sistemi tecnologici per la rilevazione delle presenze dei dipendenti, come software, applicazioni e dispositivi elettronici, purché tali strumenti facilitino la timbratura da parte dei lavoratori. Lo ha stabilito il Tribunale di Trento con la sentenza n.423/2023.
“Nel caso in esame, dopo che l’azienda ha installato due telefoni cellulari con un’applicazione dedicata per registrare la presenza dei dipendenti tramite l’accostamento del badge personale Cassazione – evidenzia Alfredo Accolla, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – una dipendente si è rifiutata di utilizzare il nuovo sistema, sostenendo che violasse il Regolamento europeo sulla protezione dei dati”. Il Tribunale ha respinto le contestazioni, affermando che il datore di lavoro ha il diritto di adottare un sistema di rilevamento delle presenze più adatto alle sue esigenze e che i dipendenti – conclude Accolla – sono tenuti a rispettare le modalità imposte, anche se queste implicano un trattamento dei dati personali leggermente più invasivo”.