“Se non siamo guidati dai clienti, nemmeno le nostre auto lo saranno“, sosteneva lo storico ingegnere Ford. Un concetto che sintetizza perfettamente l’importanza di abbinare la customizzazione dei prodotti industriali allo sviluppo di soluzioni pensate per un ampio pubblico. Sono proprio questi principi a guidare oggi Cieffe Thermal Systems, un’impresa italiana leader nella produzione di forni per il trattamento dei prodotti metallurgici. L’azienda mette innovazione e attenzione al dettaglio al centro del proprio processo produttivo, con lo scopo di automatizzare una serie di lavorazioni fondamentali per il settore. Di questa filosofia abbiamo parlato con il CEO Peter Schweighofer, che ci ha illustrato valori e prospettive future che contraddistinguono questa realtà di successo.
Come nasce il modello di business di Cieffe Thermal Systems?
Cieffe è attiva nell’industria metalmeccanica come produttore di forni per il trattamento termico dei prodotti metallurgici. Si tratta di un sotto-settore che non ha visto emergere grandi cambiamenti tecnologici o nuove esigenze dei clienti negli ultimi decenni. Ciò che è cambiato, piuttosto, è stato il nostro approccio al mercato. L’azienda ha sempre offerto una gamma di prodotti molto ampia, talvolta senza sviluppare un focus chiaro e distinto. I prodotti Cieffe, infatti, venivano progettati e venduti su richiesta dei clienti. Nel definire la nuova strategia, e nell’adottare di conseguenza il modello di business esistente, la sfida è stata quella di apportare i giusti cambiamenti per puntare ad un ambiente di mercato finale più dinamico e spostare la portata da un puro pull-market a un approccio pull-and-push.
Una vera rivoluzione. Quali sono stati i vostri valori chiave nel corso degli anni?
Abbiamo definito cinque criteri che fanno parte del nostro nuovo modello di business integrato per affrontare le sfide previste. Innanzitutto quello di concentrarci sulle competenze chiave e ridurre la gamma di prodotti. Allo stesso tempo abbiamo implementato un’adeguata infrastruttura IT, che comprende anche una piattaforma ERP a livello aziendale. Un’altra priorità è stata quella di standardizzare e aumentare la modularizzazione dei componenti chiave utilizzati in una serie di nostri prodotti. Abbiamo capito che l’innovazione non è solo quella sviluppata attraverso la ricerca interna, ma anche quella pensata tramite proficue collaborazioni con gli altri fornitori. Infine abbiamo aumentato la consapevolezza nel nostro lavoro, cercando soluzioni e cambiamenti per entrare in nuovi mercati.
Seguendo questi principi, cosa vi permette di distinguervi dai competitor?
Cerchiamo costantemente di aiutare il cliente a integrare nella sua catena di produzione un processo di trattamento termico completamente automatizzato e progettato su misura.
La pandemia ha messo a dura prova gran parte dell’industria italiana. Quali piani di sviluppo e rilancio ha individuato per la sua azienda?
Le soluzioni IT integrate e la comunicazione virtuale sono stati due criteri chiave per i clienti e crediamo rimarranno al centro dell’attenzione. È importante capire se i servizi e i prodotti possono essere adattati per affrontare meglio le nuove curve della domanda. Inoltre, nell’ultimo anno il trend delle auto elettriche ha subìto un’importante accelerazione, il che chiede di offrire un modello simile nella nostra proposta di prodotti.
Quali interventi si aspetta da parte del governo per supportare il settore meccanico?
Ci sono tre sfide principali, delle quali la messa a disposizione di fondi è la più importante, seguita dall’adattamento dei cambiamenti strutturali all’interno dell’azienda a questa ‘nuova normalità’. Infine, non va sottovalutato l’incentivo a investire in nuove tecnologie o almeno ad adeguare attrezzature di produzione vecchie e superate a standard attuali. Tutti questi aspetti affrontano allo stesso modo domanda e offerta e otterranno un ciclo di feedback positivi nell’ecosistema.
Anche i giovani si sono rivelati una risorsa centrale in questo delicato momento di transizione. È avvenuto anche in Cieffe?
Assolutamente sì! Abbiamo identificato diverse aree in cui è presente un considerevole gap di età, dove la forza lavoro esperta andrà in pensione entro i prossimi cinque anni. Il trasferimento di know-how è un elemento strategico per la continuazione del successo della nostra azienda. Tuttavia, stiamo affrontando due sfide: i giovani non hanno la stessa motivazione per viaggiare all’estero e stare lontano da casa per più di una o due settimane. Inoltre, è difficile trovare giovani disposti a lavorare a Colle Umberto perché questa zona offre infrastrutture meno attraenti e non propone una vasta gamma di attività per il tempo libero rispetto a città come Padova o Milano.
Insieme ai giovani, anche la componente femminile in azienda è spesso oggetto di dibattito in alcuni settori. Quanto è presente nella sua azienda?
Attualmente, il 18% della nostra forza lavoro è femminile. Tranne una risorsa, tutte sono attive in posizioni storicamente più ‘femminili’ come il commerciale, il marketing, le risorse umane o l’amministrazione. Non abbiamo un obiettivo dichiarato da raggiungere, ma crediamo di poter mantenere un equilibrio del 15-20%. In generale, è solo la mancanza di profili disponibili o idonei per la produzione, l’ufficio tecnico e altre mansioni a motivare questa percentuale limitata.
Come vede la sua azienda da qui a cinque anni?
Puntiamo a diventare un partner preferenziale per i processi di trattamento termico completamente automatizzati, in modo particolare nel trasferimento del know-how di produzione dalla nostra base clienti europea al mercato asiatico. Una sfida, questa, su cui puntiamo con grande forza.