Start up innovative, i vantaggi fiscali

Previste misure aggiuntive di sostegno per quelle a vocazione sociale

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Il panorama fiscale italiano per le start-up innovative è fortemente mutato nel corso degli anni. Ma quali sono le principali agevolazioni e vantaggi fiscali offerti?

“In primis, queste realtà sono esonerate dal pagamento dell’imposta di bollo e dei diritti di segreteria al momento dell’iscrizione. Inoltre – spiega Felice Colonna, consigliere d’amministrazione della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili – sono esonerate dal pagamento del diritto annuale dovuto alla Camera di Commercio per i primi cinque anni di attività e non sono tenute ad apporre il visto di conformità per la compensazione dei crediti Iva fino a 50.000 euro”.

Va poi ricordato che le start-up innovative sono escluse dalle regole delle società di comodo, semplificando la gestione fiscale e hanno accesso gratuito e semplificato, con copertura fino all’80% del capitale erogato dalle banche, facilitando l’ottenimento di finanziamenti necessari per lo sviluppo dell’impresa.

“Ci sono poi diverse detrazioni fiscali, come ad esempio la detrazione Irpef del 30% dell’importo investito nel capitale sociale della start-up, fino a un massimo di 1 milione di euro per periodo d’imposta – prosegue Felice Colonna – oppure la detrazione Ires del 30% dell’investimento, con un limite massimo di 1,8 milioni di euro e la detrazione Irpef del 50% per investimenti fino a 100.000 euro, a condizione che l’investimento venga mantenuto per almeno tre anni”.

Infine, le start-up a vocazione sociale, operanti in settori come la tutela ambientale, valorizzazione del patrimonio culturale e turismo sociale, possono accedere a misure di sostegno aggiuntive a livello regionale e locale.