La Commissione Europea ha adottato il Carbon Market Report, che esamina il funzionamento del sistema di scambio di quote di carbonio dell’Ue (Ets) e il suo contributo alla riduzione delle emissioni nel 2022 e nella prima metà del 2023. Fino ad oggi, la Commissione calcola che l’Ue abbia contribuito a tagliare le emissioni dei settori energetico e industriale del 37,3% rispetto ai livelli del 2005. Durante la crisi energetica del 2022 c’è stato un maggiore utilizzo del carbone per la produzione di elettricità e calore, che ha fatto sì che le emissioni degli impianti di produzione di energia e industria pesante siano diminuite solo leggermente.
Nel settore dell’aviazione, le emissioni hanno registrato un aumento rispetto al calo storico registrato nel 2020 a causa delle limitazioni imposte dalla pandemia. Nonostante questo, il rapporto sostiene che il sistema Ets ha “funzionato efficacemente nel 2022”: nel complesso le emissioni degli impianti sono rimaste inferiori del 7% ai livelli pre-pandemia del 2019 e le aste delle quote “sono proseguite come previsto”. I proventi derivanti dalle aste Ets, distribuiti principalmente ai bilanci degli Stati membri, hanno toccato quota 39 miliardi di euro. Di questi, il 76% (circa 30 miliardi) è stato utilizzato per sostenere la lotta contro il cambiamento climatico e la transizione energetica, comprese le misure per sostenere i cittadini e le imprese colpite dalla crisi energetica.
Il Carbon Market Report illustra inoltre il modo in cui gli elementi del quadro Ets hanno lavorato insieme nel 2022 affinché il sistema risultasse efficace sia in termini di riduzione delle emissioni che di ricavi derivanti dalle aste. L’Ets pone infatti un limite alle emissioni di gas serra provenienti dai settori dell’industria e dell’aviazione che operano in Ue, un tetto che si abbassa progressivamente ogni anno per rispettare gli obiettivi climatici dell’Ue, che prevedono un taglio di almeno il 55% delle emissioni entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. “L’Ets rimane un veicolo cruciale per la transizione verde in Europa”, conclude il rapporto, sottolineando la revisione del 2023 che rafforza il sistema per creare incentivi per una “decarbonizzazione di vasta portata e a lungo termine” e per “scoraggiare il lock-in del carbonio”. E con l’estensione dell’Ets al settore marittimo a partire dal 2024 e il lancio del nuovo sistema di scambio di quote di emissioni per gli edifici, i trasporti stradali e l’industria a piccole dimensioni, previsto nel 2027, la tariffazione del carbonio coprirà tre quarti delle emissioni dell’Ue (Ora copre il 36% delle emissioni di gas serra).